Con solo quattro ore rimaste alla 24 Ore di Daytona, Laurens Vanthoor di Porsche Penske Motorsport deteneva il comando nella vettura #7, mantenendo un vantaggio sottilissimo di 15 secondi su Kevin Magnussen nella BMW M Hybrid V8 #24. La gara è stata un vero e proprio ottovolante ad alta ottano, piena di sorpassi audaci, sbandate costose e incidenti scioccanti che hanno tenuto i fan con il fiato sospeso.
Porsche risponde mentre BMW accorcia il gap
La Porsche #7 ha riconquistato la leadership durante la diciottesima ora quando Nick Tandy ha preso il posto di Felipe Nasr, mentre Matt Campbell ha sostituito Kevin Estre nella vettura sorella #6. È scoppiata una feroce battaglia tra le due Porsche, mentre Scott Dixon nella Acura Meyer Shank Racing #60 ha brevemente preso il comando, solo per andare ai box e restituire il vantaggio al duo Penske.
La determinazione di Campbell ha dato i suoi frutti, poiché ha superato Tandy per prendere il comando. Nel frattempo, Philipp Eng della BMW ha iniziato a ridurre il gap con le Porsche, portandolo a 25 secondi. Tuttavia, Campbell ha risposto con un turno impeccabile, allungando il vantaggio a 35 secondi prima che la sua fortuna finisse.
Sbandata costosa scuote la classifica
Un disastro ha colpito Campbell nel suo primo giro veloce dopo i box al giro 19. Una sbandata alla Curva 1 lo ha costretto a eseguire una manovra di inversione, facendo perdere secondi preziosi e aprendo la porta a Dixon per riprendere il comando in pista. Tuttavia, il vantaggio di Dixon è stato di breve durata poiché doveva ancora fermarsi ai box, permettendo a Tandy di riconquistare il comando netto.
La gara è diventata caotica sotto le bandiere gialle, con Campbell, Dixon e Magnussen che si sono fermati ai box durante la caution. Tandy ha mantenuto il suo vantaggio durante un periodo neutralizzato di 20 minuti prima che la gara riprendesse sotto bandiera verde.
Caos in GTD: incidenti, sbandate e delusioni
Nella classe GTD, l’azione è stata altrettanto drammatica. La #13 AWA di Marvin Kirchhofer ha guidato il gruppo dopo una serie di calamità che hanno colpito i suoi rivali. Scott Andrews (#80 Lone Star Mercedes), Pier Guidi (#21 Ferrari) e Misha Goikhberg (#78 Forte Lamborghini) sono tutti sbandati separatamente alla Curva 1, colpendo le barriere e stravolgendo la classifica.
Aggiungendo al dramma, il turno di Colton Herta nella #4 CrowdStrike Racing si è concluso in disastro. Un incidente ha strappato l’ala posteriore, costringendo l’auto a entrare ai box per le riparazioni. La squadra è scesa all’ottavo posto, cedendo il comando alla #99 AO Racing, con Dane Cameron al volante in una posizione dominante.
Alti rischi e nessuno spazio per errori
Con il tempo che scorre verso la fine delle 24 Ore di Daytona, la tensione è palpabile. Porsche sta lottando per respingere l’assalto incessante di BMW, mentre il caos nella categoria GTD tiene i fan con il fiato sospeso su chi emergerà vittorioso. Con le bandiere gialle che punteggiano l’azione e curve imprevedibili ad ogni angolo, la gara promette un finale da brivido.