La pressione mediatica su Pedro Acosta prima della sua stagione di debutto in MotoGP era alta. E divenne ancora più alta dopo la buona impressione lasciata nel shakedown e nei test invernali.
L’anno non è stato facile per lo spagnolo della Red Bull GasGas Tech3, ma ha dimostrato chiaramente di essere un talento da tenere in considerazione. L’inizio è stato forte: ha lottato per il podio in Qatar, ma ha finito nono dopo aver esaurito le gomme negli ultimi giri.
Tuttavia, Acosta ha reagito subito, con due podi consecutivi in Portogallo e ad Austin che hanno fatto persino sorgere domande su una possibile candidatura al titolo. Tuttavia, dopo il secondo posto nella gara Sprint del GP di Spagna, le cose hanno iniziato a farsi più difficili – sarebbe tornato sul podio di una gara principale solo mesi dopo in Aragona.
Fase complicata, finale in buon piano
Lo spagnolo ha riconosciuto di aver commesso errori e ha bisogno di essere più costantemente tra i primi cinque – e, in particolare in Giappone, quegli errori gli sono costati probabilmente la prima vittoria. Ma sa anche che è stato un anno di apprendimento e di comprensione di come funziona il MotoGP.
C’è stata anche una perdita di direzione a causa di troppe sperimentazioni con la moto durante i weekend di gara, come ha ammesso Acosta nella fase finale dell’anno. Quando l’approccio è cambiato, i risultati hanno iniziato a migliorare. La fine della stagione ha incluso podi in Indonesia e Thailandia e la pole position in Giappone – che è stata vicina a risultare in vittoria nella gara Sprint e in almeno un podio nella gara principale.
Fatte le conti, Acosta ha concluso la stagione al sesto posto, come il secondo dopo la Ducati… e solo due punti dietro Brad Binder, che sarà il suo compagno di squadra alla Red Bull KTM nel 2025.
Il punto forte
Acosta si è mostrato audace e combattivo nella sua stagione di debutto. Non si è lasciato intimidire nell’affrontare rivali di peso come Francesco Bagnaia, Jorge Martín o Marc Márquez, lottando alla pari quando necessario.
Il punto debole
Essendo una stagione di debutto, ci sembra che il punto debole della stagione di Acosta sia stata la necessità di adattamento e gli errori commessi. Non si può attribuire una colpa diretta al pilota, che ha dovuto imparare a gestire una nuova moto e una nuova categoria, molto diversa da qualsiasi esperienza avesse avuto in precedenza.
Il miglior momento
Il primo podio non si scorda mai. Acosta potrebbe aver avuto un po’ di fortuna per arrivare terzo nel GP del Portogallo, ma concludere per la prima volta tra i primi tre è un momento particolarmente significativo nella carriera di qualsiasi pilota. E quel momento si è prolungato per il round successivo con un podio conquistato in pista ad Austin.
Il peggior momento
Nonostante abbia ottenuto la pole position, indichiamo il GP del Giappone come il momento peggiore della stagione di Acosta. Questo perché, nelle gare, ha sofferto il dispiacere di aver commesso errori non provocati quando aveva tutto per fare il suo miglior GP dell’anno: era in testa nella Sprint quando è caduto ed era un solido secondo classificato fino a quando non è caduto nella gara principale.