Juntar queste sono due competizioni completamente diverse nello stesso titolo sembra piuttosto strano, ma in fondo queste corse potrebbero avere alcuni punti in comune.
Iniziando dall’inizio, di solito i fan delle corse in moto (e parleremo dei portoghesi perché in Europa ci sono diverse eccezioni) si dividono tra coloro che amano di più la velocità (MotoGP e Superbike) e coloro che preferiscono il fuoristrada (Motocross, Enduro e Off-road). Questa è una divisione molto basilare – anche perché molti di noi (me compreso) amano tutto – ma potrebbe essere utile per il caso, essendo il MotoGP, tra tutte queste discipline, chiaramente la più apprezzata. E ha più fan per vari motivi, ma probabilmente perché è la più mediatica, perché per molti anni ha avuto un signore molto carismatico chiamato Valentino Rossi e perché negli ultimi anni è stata impreziosita dalla presenza del nostro campione Miguel Oliveira.
Per più della metà dell’anno i motociclisti nazionali – e molti altri fan che non guidano moto – seguono questi campionati, tramite internet, i social media, la TV e attraverso le riviste (che stanno diventando sempre meno), ma gli appassionati più ferventi dei motori, a due e quattro ruote, hanno sempre due momenti molto speciali segnati nel calendario: l’inizio dell’anno per seguire tutto ciò che accade nel Dakar, e la fine della primavera quando si svolgono le gare del Tourist Trophy dell’Isola di Man, o meglio, l’Isle of Man Tourist Trophy, in quella piccola isola situata tra la Gran Bretagna e l’Irlanda.
Diversi aspetti sono innegabili: i motorsport continuano ad essere pericolosi, solo chi vuole partecipare a queste gare lo fa e chi lo fa in moto corre molti più rischi. Da qui le evoluzioni che sono state fatte nel campo della sicurezza, come ad esempio l’introduzione dei sistemi airbag nelle tute, sia nella velocità che nel TT. In realtà, la FIM è molto attenta a tutto ciò e non vuole essere la parente povera dello sport, poiché molti punteranno subito il dito contro la Federazione Internazionale di Motociclismo ogni volta che si verificherà una fatalità, ma la federazione guidata da “nostro” Jorge Viegas non intende nemmeno “tagliare” tutto ciò che è più rischioso. In fondo, si tratta di gestire con cautela un argomento delicato ma sempre così appassionante, anche se personalmente credo che il Dakar, sia nel suo insieme delle varie categorie che in termini di moto, avrà sempre il suo spazio, così come il campionato del mondo di fuoristrada. Per quanto riguarda le corse di Road Racing, potrebbero avere sempre meno giorni contati, poiché gli ostacoli politici, l’ottenimento di licenze e assicurazioni, ecc., Sono sempre maggiori. D’altra parte, gare più “indipendenti”, come quelle disputate nell’Isola di Man che ha il proprio governo, potrebbero continuare a rimanere nel calendario, poiché la loro peculiarità e la passione che esercitano in tutto il mondo, tra piloti e fan – con il conseguente turismo – saranno più forti di tutto il resto.
Vedremo se sarà così o no, ma per ora, se volete fare il viaggio o la gara della vostra vita, non perdete altro tempo e fate il passo avanti.
Dopotutto si vive solo una volta!
Fernando Neto
Fernando Neto