Gresini Racing ha presentato ieri la sua stagione 2024 e Marc Márquez, considerato da molti il favorito numero uno per il titolo, ha alleviato la pressione sulla sua performance, ricordando di non essere allo stesso livello degli altri piloti con la Desmosedici, senza dimenticare gli ultimi anni di… ‘incubo’.
Márquez è stato interrogato dalla stampa riguardo al sentimento meno familiare che troverà nel team italiano, soprattutto dopo più di un decennio di stretta collaborazione con altri membri del paddock, e non ha negato che sarà strano: ‘Dopo 11 anni insieme al team [Honda] e ancora di più con le mie persone, 13 o 14 anni, è e sarà un po’ strano, i primi passi sono strani. Quando ho preso la decisione [di entrare nel team Gresini] ero totalmente convinto e, ovviamente, spostarmi in un team come Gresini con mio fratello come compagno di squadra renderà il cambiamento molto più facile. Sapevo che sarebbe stato così ma, inoltre, mi sono sentito molto a mio agio già dai primi test a Valencia con le persone. È stato il primo test chiaro, un giorno, con molte aspettative e persone nervose ma già ieri e in questi giorni ho passato del tempo con il team e non sarà un problema per la performance in pista’.
Riguardo alle alte aspettative che gravano su di lui, il #93 ha chiarito che vuole essere veloce ma bisogna essere consapevoli della sua attualità e momento: ‘Una cosa sono le aspettative e un’altra è l’approccio: il mio sarà chiaramente cercare di essere veloce in pista e se posso essere un decimo più veloce nel primo test cercherò di farlo. Un’altra cosa è l’aspettativa vs realtà. Certo, le aspettative delle persone sono molto alte, ma come ho detto il mio lavoro è cercare di dimenticare tutte queste aspettative, cercare di lavorare nel box, perché ho bisogno di essere calmo soprattutto all’inizio’.
E continuò, lasciando chiaro che al momento non può pensare di essere allo stesso livello degli altri piloti, prendendo come esempio il campione in carica e il vicecampione della categoria:
– Essere calmi non significa non essere veloci. Certo, cercherò di esserlo, ma non posso fingere di lottare per la vittoria fin dall’inizio perché gli ultimi quattro anni sono stati un incubo per me e negli ultimi due non sono riuscito a vincere una gara, soprattutto perché arrivo su una moto in cui due piloti in particolare – Pecco Bagnaia e Jorge Martín – hanno passato molti anni e hanno vinto gare e campionati. Sono super veloci e avranno la moto del 2024. Arrivi lì, anche con la stessa moto, e non puoi fingere di essere allo stesso livello, altrimenti non sarebbe normale essere subito allo stesso livello di loro.