Stefan Bradl conosce come pochi la RC213V e crede che, di fronte alle molte critiche mosse alla prestazione e competitività della moto, questa debba seguire un percorso diverso nel suo sviluppo. Curiosamente e in modo quasi unanime, i piloti – tutti quanti – sono d’accordo su quale direzione debba seguire la Honda, ma il problema potrebbe essere… nell’interpretazione delle loro indicazioni.
Il pilota collaudatore del costruttore giapponese è stato interrogato da Motosan sulla uniformità delle critiche da parte dei piloti, e se tutti loro siano d’accordo riguardo al percorso che vorrebbero vedere seguire nello sviluppo, il tedesco è stato chiaro: ‘Sì, posso dire chiaramente che tutti condividiamo la stessa opinione. Sono sempre interessato ad ascoltare i commenti dei piloti e a interagire con loro’.
E qui, tuttavia, emerge un problema spesso segnalato nel tempo, soprattutto negli ultimi anni, riguardo alla comunicazione con i membri della Honda in Giappone: ‘Tuttavia, ci sono certe difficoltà, come le barriere comunicative. Ad esempio, i piloti europei traducono le loro sensazioni in inglese, e poi gli ingegneri giapponesi devono interpretarle correttamente. Questo può creare piccole limitazioni, poiché alcuni dettagli non vengono trasmessi in modo esatto’.
E se questa parte è già di per sé complicata, può anche diventare… peggio: ‘Inoltre, ogni pilota ha il proprio stile di spiegare i problemi. Ma alla fine della giornata, tutti concordiamo nella stessa direzione’.