Pedro Acosta ha impressionato nuovamente essendo il terzo classificato al GP del Portogallo di MotoGP – raggiungendo un podio già nella seconda gara della sua carriera. Durante la gara di domenica a Portimão, il giovane della Red Bull GasGas Tech3 non si è concentrato sul risultato, ma piuttosto sull’apprendimento dagli altri piloti… incluso il campione degli ultimi due anni.
Interrogato se credeva fosse possibile finire tra i primi cinque, lo spagnolo ha risposto durante la conferenza stampa: ‘Alla fine, stavo portando la velocità. Questa situazione è molto più normale per me, con il serbatoio pieno, diverse giri… in questo momento le gare Sprint sono molto… non mi sento molto a mio agio in questa situazione, perché vedo questi piloti andare al massimo fin dall’inizio senza preoccuparsi, e io ho alcuni problemi con il serbatoio piccolo. Ma, in ogni caso, alla fine mi sono sentito abbastanza a mio agio sulla moto in entrambe le gare, anche in Qatar, per fare sorpassi. Questa sensazione con la gomma anteriore è così familiare dai giorni del Moto3 e della Rookies Cup’.
Secondo Acosta, l’obiettivo non era il risultato, ma piuttosto osservare gli avversari: ‘Non ero concentrato sul top cinque, ero solo concentrato nel capire come era la gara, capire come dovevo risparmiare le gomme, perché in Qatar abbiamo visto che ho avuto molte difficoltà alla fine della gara. Ho anche cercato di imitare con il corpo i movimenti di Pecco [Bagnaia] perché è uno dei migliori nel risparmiare le gomme nelle gare di domenica. Per questo sono contento, perché sono stato in grado di imparare molte cose da lui. È stato buono’.
Nonostante abbia cercato di imparare da Bagnaia, il #31 considera più difficile fare lo stesso con i piloti del team di fabbrica KTM, Brad Binder e Jack Miller: ‘Stavo solo pensando di superarli. Ad essere onesti, ho studiato molto Pecco per vedere come muoveva il corpo e come giocava con l’angolo della moto. Ma con la KTM è molto complicato capire quando li segui in gara, perché a volte con il vento e la turbolenza la tua testa si muove e non sei al 100% concentrato nel vedere le moto o come giocano con la moto. Ma è vero che sabato forse stavamo perdendo molto nelle curve 4 e 5 e poi all’uscita della curva 5 verso la 6 e durante la gara principale vedere come Pecco giocava con la moto e con il corpo mi ha aiutato un po’ a guidare durante la gara’.