I motori a combustione hanno mantenuto la stessa operazione dalla loro invenzione, tranne il motore rotativo. Sviluppato da un nazista e perfezionato da un polacco, il motore rotativo prometteva di essere piccolo, leggero e ad alta velocità, ma si è rivelato difficile da regolare, complicato da mantenere e consumava molto carburante e olio, portando al suo abbandono da parte di quasi tutti, tranne Mazda e Suzuki.
La combinazione di un motore a pistoni con un motore rotativo ha portato allo sviluppo del motore Avadi. Funziona come un normale motore a pistoni, ma invece di collegarsi a un albero a gomiti, si collega a un ingranaggio planetario che fa ruotare un albero, come un motore rotativo, inviando potenza verso l’esterno. Un prototipo da 250cc produce 15,8 cv e 30 Nm di coppia a 3.500 giri/min, pesando solo 10,4 kg, rispetto all’Honda GX240 che pesa 35 kg e produce 8 cv.
Dal suo lancio nel 2022, Avadi ha affrontato turbolenze interne, ma il CEO Landon Wilkinson ha affermato che la ridisegnazione del motore sta procedendo bene, con test di funzionamento previsti a breve.
Con il crescente divieto dei motori a combustione a causa delle loro emissioni, nuove tecnologie come quella di Avadi potrebbero essere la salvezza, soprattutto con i carburanti elettronici che guadagnano importanza e i veicoli elettrici che perdono popolarità. Il motore Avadi potrebbe essere questa soluzione, a condizione che funzioni.