Razlan Razali was one of the founders of the RNF MotoGP Team, but announced his departure last Friday – even though he owns 40 percent of the shares. CryptoDATA confirmed the departure of the Malaysian from the position of team manager, a decision that was reportedly made about a month ago and is related to ‘poor performance and financial decisions’. The performance of an internal audit was also mentioned.
Now, Razali defended himself, in statements quoted by Motorsport.com, ensuring that the information from CryptoDATA is false: ‘I think the overall assessment, I would say, is that for a team to be where it is today and for Dorna to say such things, there is definitely a problem. And only Dorna can do what they are doing to ensure the credibility of the sport, the image, so that it is not harmed in any way. So, it means there is a problem. That said, I have a problem with CryptoDATA. I believe that over the years our vision of what we want for the team has changed‘.
The Malaysian stressed that MotoGP is, above all, a sport in which winning is the goal, but there is also the business aspect with the need to make payments and have sponsorships: ‘That is secondary for us. For the people at CryptoDATA, it is more about business. And that’s where the alignment went a little wrong and led to this situation‘.
Per quanto riguarda la sua uscita, senza entrare nei dettagli, Razali ha assicurato che si è congedato di propria iniziativa ‘tre settimane fa‘, anche se ha lasciato il ruolo di capo squadra solo domenica scorsa. Il registro sul sito governativo britannico Companies House conferma che le funzioni di Razali come direttore sono cessate il 14 novembre. Anche suo figlio, Noraida, ha terminato il suo incarico come direttore un giorno dopo.
Razali ha anche detto: ‘In questo mondo in cui viviamo, tutto ruota intorno al rispetto, tutto ruota intorno al professionalismo, tutto ruota intorno a fare le cose giuste. […] Ci sono certi pilastri chiave a cui devi aderire per fare affari. Ed è qui che la situazione è un po’ fuori da quello che sta accadendo in questo momento‘.
Per quanto riguarda i documenti che affermano di provare le presunte spese irregolari di Razali, l’asiatico si è difeso in un’intervista al sito Motorsport.com: ‘Non ho visto questo. Penso che sia decisamente un tentativo di fare qualcosa per proteggerli, essere difensivi e screditarmi. Sono stato 14 anni in questo paddock, sono stato qui dal 2008 come promotore, per 11 anni al Circuito di Sepang e per cinque anni come capo squadra. E queste persone sono arrivate in un anno e ora stanno pubblicando tutto questo. Lasciamo che la verità emerga prima o poi‘.
D’altra parte, Razali ha difeso la Dorna: ‘Non cacciano semplicemente le persone solo per cacciarle. Questo è spaventoso per le altre squadre di MotoGP e per potenziali investitori, quindi deve esserci una base solida per prendere questa decisione. Credo che entrambe le parti, la Dorna e noi, siamo state sorprese. Sono nuovi qui e penso che il campionato abbia bisogno di qualcuno di nuovo, specialmente in questa industria, l’industria delle tecnologie‘.