Pedro Acosta continua a mostrare segni di crescita nel campionato e oggi in Giappone ha avuto una grande prestazione nel primo giorno di lavoro per il GP del Giappone. Il rookie vuole ‘mantenere le cose semplici’, come ha spiegato, ribadendo di essere felice di essere più vicino ai piloti più competitivi.
Quarto nel giorno 1 in pista in questo GP del Giappone, Acosta ha iniziato a riferire uno dei punti che non è solitamente uno dei suoi migliori: ‘Vedendo che il giro veloce non è affatto il mio forte, siamo rimasti lontani a causa dei problemi che ti dico che abbiamo avuto, e stiamo soprattutto lavorando sulla velocità con cui sono riuscito a entrare nel PR senza aver fatto molte tornate nel FP1, perché, viste le condizioni, quasi era meglio non girare. Quindi, poco a poco ci stiamo avvicinando ai migliori.’
Non inventare troppo e mantenere il focus sulle cose semplici può essere la soluzione, come ha spiegato, basandosi su ciò che ha testato ultimamente: ‘È qualcosa che, nelle ultime gare, mi è piaciuto. Anche in Indonesia, dove sembrava che non avrebbe funzionato, mi è piaciuto e qui sta andando piuttosto bene. Quindi, manterremo le cose semplici, senza modificare troppo. È stato un peccato perché volevo tornare a provare la carenatura che usa [Jack] Miller, l’idea era di farlo nel PR, ma con la possibilità di pioggia e senza aver fatto un giro, non aveva molto senso rischiare, quindi dovrà rimanere per un’altra gara.’
Curiosamente, Motegi è uno dei circuiti dove la differenza tra la categoria massima e quella intermedia si nota di meno, ha garantito:
– È uno dei circuiti dove si nota di meno. Forse perché già in Moto2 si va veloce qui e, in fin dei conti, poiché la Moto2 è già una moto grande in cui devi frenare seriamente, devi forzare un po’ per far girare la moto. È vero che in termini di aderenza si nota parecchio. Passare dal duro, che stavo usando, al Michelin fa una grande differenza. La facilità che si sente rispetto a quello che costava in Moto2, qui mettiamo la gomma morbida e usciamo, e il tempo arriva. E lì, uscivamo con la gomma da corsa e facevamo otto giri fino a quando il tempo cominciava a comparire. Queste cose sono abbastanza distanti in confronto, ma la sensazione di guida è abbastanza simile.