Il risultato di oggi nella Sprint non ha reso particolarmente felice Pedro Acosta, che ha affermato che anno dopo anno il sentimento di non amare perdere è sempre più crescente, e piloti come Marc Márquez o Jorge Martín, esperti e profondi conoscitori dei trucchi del MotoGP, sono riusciti a gestire meglio la gara.
Interrogato dalla stampa, dopo la gara, se fosse contento della competitività mostrata, lo spagnolo ha rivelato… che non proprio: ‘No, non tanto. Oggi siamo stati così vicini, così vicini e allo stesso tempo così lontani. Comunque non mi piace perdere e ogni anno diventa sempre peggio. Comunque abbiamo visto cose positive ed è stato il primo giorno in cui siamo stati veramente veloci nelle qualifiche e il primo giorno in cui abbiamo fatto un vero passo avanti e siamo stati in posizione di podio per gran parte della gara. Alla fine Marc e Jorge sono stati più furbi di me. Sanno davvero come leggere una gara, forzare in alcuni momenti, per sorpassarmi e tutto il resto ma dobbiamo imparare e con questi piloti di classe mondiale diventerò più forte’.
Lo spagnolo della Red Bull GASGAS Tech3 ha poi spiegato in che senso è ancora complicato per lui gestire il fine settimana nella categoria principale, soprattutto il sabato e con la gara Sprint:
– Non è facile passare 15 anni della mia vita a fare gare di lunga distanza e arrivare a un sabato dove ci sono solo le qualifiche. A parte il FP2, le sessioni di qualifica e poi aggiungere la gara Sprint, tutto questo… Di solito penso che in una gara non puoi spingere per 20 giri, devi gestire, eccetera, tutto ciò che sappiamo, ma se pensiamo a una Sprint che è la metà della distanza: dieci giri molto aperti fino alla fine ed è questo. Forse puoi fare quasi tutta la gara al 95% e spingere al 100% in tre giri, questo è l’importante della gara e è qualcosa che Marc e Jorge hanno molto in mente, sono stati più intelligenti di me.