Luca Marini ha avuto un’opportunità inaspettata di diventare pilota ufficiale in MotoGP nel 2024 – essendo stato ingaggiato dalla Repsol Honda alla fine dello scorso anno.
Quando ha lasciato la VR46, l’italiano sapeva che avrebbe trovato una realtà molto diversa – la dimensione della squadra, la cultura giapponese, la responsabilità e la (bassa) competitività della moto.
Anno magro in termini di risultati
Guardando ai risultati di Marini, è innegabile che il pilota sia rimasto molto al di sotto di quanto ha già dimostrato di essere capace di fare in MotoGP. I primi punti sono arrivati solo al GP di Germania, poco prima della pausa estiva.
Qualcosa di naturale, visto che si stava adattando e aveva la moto meno competitiva del gruppo. Tranquillo e evitando errori (è caduto solo quattro volte), ha cominciato a essere una presenza regolare alla fine delle posizioni punti.
Infatti, ha ottenuto punti in cinque delle ultime sette gare principali – periodo in cui ha ottenuto i suoi due migliori risultati sotto forma di 12° posti. Nel campionato si è classificato al 22° posto, ultimo tra i piloti regolari con appena due punti in più rispetto al wildcard della Red Bull KTM, Pol Espargaró.
La Honda deve fare miglioramenti considerevoli, ma anche Marini dovrà mostrare qualcosa in più nel 2025 per meritare il posto. È certo che ha l’«alibi» della moto, solo che è stato il meno forte dei piloti della casa costruttrice, con sette punti in meno rispetto al compagno di squadra Joan Mir.
Il potenziale esiste: da quando ha debuttato in MotoGP nel 2021 fino al 2023, ha sempre avuto una traiettoria ascendente, e in questo periodo ha ottenuto anche i suoi primi podi. Avrà ciò che serve per ribaltare la situazione con la Honda nel 2025?
Il punto forte
Nel corso della stagione, Luca Marini è rimasto fedele a un atteggiamento intelligente e calmo. Ha scoperto la RC213V al suo ritmo, raramente ha commesso errori con una moto difficile e ha spesso mostrato un atteggiamento positivo e di fiducia nonostante i risultati – oltre a dare un importante contributo allo sviluppo.
Il punto debole
Già verso la fine dell’anno, lo stesso Marini ha riconosciuto di dover migliorare la sua guida, applicando l’esperienza che ha già in questo momento, ma ha anche ammesso che la moto deve migliorare in qualifica e gara.
Il miglior momento
Guardando ai risultati, i due 12° posti sono stati il miglior risultato di Marini nel 2024. Ma possiamo anche segnalare il 15° posto in Germania, per ciò che ha rappresentato nel raggiungere i primi punti dell’anno dopo un inizio molto difficile.
Il peggior momento
Tutta la prima parte della stagione è stata dura per Marini, che dopo otto round non aveva fatto meglio di due 16° posti. Una fase di adattamento difficile, in cui ha dovuto lavorare molto anche sulla RC213-V, ma alla quale non ha ceduto psicologicamente.