Nelle prossime settimane, Motorcycle Sports esaminerà la stagione 2024 del MotoGP – e ciascuno dei 22 piloti che hanno composto il gruppo permanente. Iniziando, naturalmente, con il campione Jorge Martín.
Nel 2023, lo spagnolo ha lottato per il titolo fino all’ultima gara, cedendo infine a Francesco Bagnaia (Ducati). È stata una prima esperienza per Martín come candidato al titolo, approfittando anche per imparare dagli errori e perfezionare i suoi punti di forza.
Il processo non è stato facile. Il pilota della Prima Pramac ha dubitato di se stesso, ammettendo che all’inizio dell’anno ha avuto momenti complicati a livello di salute mentale: ‘Ero davvero spaventato, come, «Non sarò mai campione in MotoGP»’, ha detto già dopo la fine della stagione. E ci sono stati anche i naturali timori riguardo alla posizione della Ducati e alla possibilità di essere «sabotato»: d’altronde, la sua uscita per l’Aprilia nel 2025 è stata resa nota a metà anno, e si è anche capito fin da subito che la Pramac si sarebbe trasferita alla Yamaha.
Nel frattempo, Martín ha dovuto affrontare il peso di non essere nuovamente scelto per il team ufficiale del costruttore di Borgo Panigale, nonostante i risultati più che sufficienti per realizzare il sogno. E il scetticismo era grande, con molti che consideravano impossibile che un pilota di un team satellite potesse diventare campione.
Consistenza impressionante
In un’epoca competitiva come quella del 2024, ogni errore poteva costare caro e la consistenza poteva essere vitale. Ciò che si è confermato: la regolarità di Martín è stata impressionante, avendo mancato i punti in sole due gare principali. E, nelle restanti, ha fallito il top quattro solo una volta, quando è arrivato 15.º nel GP di San Marino.
Gli errori non sono mancati, ma sono costati meno punti a Martín rispetto a Bagnaia. Lo spagnolo ha vinto solo tre gare principali, unendo sette vittorie nelle gare Sprint. Sono state tante vittorie in Sprint quante quelle dell’italiano, ma il #89 è stato considerevolmente più consistente il sabato, non ottenendo punti solo in due occasioni.
Nelle gare principali, Martín ha accumulato 337 punti, unendo 171 nelle gare Sprint per avere 508 alla fine. Dieci in più di Bagnaia, che ha totalizzato 370 punti nelle gare principali e 128 nelle gare Sprint.
Il punto forte
Martín ha fatto della sua consistenza un’arma vitale nel 2024, così come la sua prestazione travolgente nelle gare Sprint – confermando, ancora una volta, che è uno specialista il sabato.
Il punto debole
Essere campione con sole tre vittorie in Gran Premi è poco abituale – soprattutto quando il rivale vince per 11 volte. Martín dovrà essere più forte la domenica in futuro, sapendo anche gestire i rischi.
Il miglior momento
La vittoria nella gara principale del GP dell’Indonesia è stata essenziale per il risultato favorevole a Martín. Il pilota aveva perso punti nella gara Sprint e avrebbe potuto benissimo lasciare Mandalika in una posizione fragile nel campionato. Ma ha saputo reagire per ottenere una vittoria che lo ha spinto nella lotta per il titolo.
Il peggior momento
Il 15° posto nel GP di San Marino è stato il risultato di un errore non forzato da parte di Martín. Lo spagnolo ha perso punti vitali quando aveva possibilità di terminare sul podio, poiché è stato indotto in errore dalla meteorologia e si è fermato ai box per cambiare moto. Senza che la pioggia si intensificasse, ha dovuto cambiare di nuovo moto e può dirsi soddisfatto di aver minimizzato le perdite a solo un punto. La lezione è stata appresa: seguire ciò che fanno i piloti di casa…