La sicurezza è una delle preoccupazioni dei costruttori di motociclette quando concepiscono nuovi modelli e nel corso degli anni le soluzioni per rendere la guida su due ruote sempre più sicura si sono moltiplicate. Tuttavia, c’è poco da fare per trattenere il conducente dall’essere proiettato. O almeno, sembra così.
Secondo CycleWorld, CFMoto ha presentato una domanda di brevetto per un concetto di cintura di sicurezza su una moto – illustrato attraverso il modello 1250TR-G. Nel corso degli anni, sono state poche le tentativi di ideare o implementare questo tipo di soluzione – anche perché, considerando che una moto non ha una struttura intorno agli occupanti come una macchina, l’idea è di uscire il prima possibile in un luogo sicuro.
Il concetto del costruttore cinese mantiene il conducente al sicuro solo in alcune circostanze specifiche, con la moto che assorbe l’energia degli impatti frontali contro oggetti rigidi. Il conducente non viene proiettato da dosso o da frenate brusche, ma ha la libertà di uscire facilmente nel caso in cui la moto cada o si verifichi un impatto laterale in un incidente.
E, a tal fine, CFMoto propone diverse soluzioni in questo brevetto. Una di queste è attraverso una coppia di barre rigide su ogni lato del conducente, tra il serbatoio del carburante e la parte immediatamente dietro il sedile. Hanno le posizioni “aperto” o “chiuso”, e una piccola forza laterale sarà sufficiente per aprirle.
Dopo, c’è un altro concetto di barre laterali, che ruotano dietro al conducente e si uniscono davanti a lui. Una seconda giuntura consente alle barre di aprirsi in modo che il conducente entri o esca dalla moto. La terza proposta è invece una cintura di sicurezza più convenzionale, fatta di un materiale simile a un tessuto. La parte posteriore è montata su un palo inserito in una fessura tra i sedili del conducente e del passeggero. Un meccanismo a molla tiene la cintura in posizione durante gli impatti frontali, ma consente un rapido rilascio in caso di impatto laterale.