Le autorità giapponesi stanno considerando di aprire il mondo delle due ruote a chiunque abbia la patente di guida, classificando le moto fino a 125cc come ciclomotori.
La misura è in fase di discussione con l’Agenzia Nazionale di Polizia del Giappone, che sta collaborando con le parti interessate del settore per verificare la fattibilità della misura. Non è semplice come permettere a tutti i titolari di patente di guidare qualsiasi moto da 125 cc, molte delle quali possono avere fino a 15 cv (e alcune 125 a due tempi senza restrizioni ne hanno molto di più), e il team sta esaminando specificamente le moto da 125 cc che hanno meno di 4 kW o 5 cv.
Se la misura entrerà in vigore, tutti i conducenti giapponesi con patente di guida completa potranno guidare moto come la piccola Honda Super Cub 50 (2,7 kW / 3,5 cv), la Suzuki Address V50 (2,7 kW / 3,5 cv) o lo scooter Yamaha Vino (3,3 kW / 4,3 cv). Trovare una moto sul mercato giapponese con più di 50cc, ma sotto il limite proposto di 4kW, è più complicato. Non è ancora chiaro se le moto con più di 4 kW possono essere o meno limitate in modo simile alle moto A2.
Le misure delle autorità giapponesi arrivano in un momento in cui i gruppi di pressione nel Regno Unito stanno cercando di far approvare modifiche alle obsolete e confuse leggi sulla licenza per le moto del paese. Gruppi come il Consiglio Nazionale dei Motociclisti e la MCIA vogliono un percorso più chiaro e semplice per i giovani motociclisti, nella speranza che questo aiuti a far aumentare il numero di persone che guidano moto.