Brad Binder è da tempo sinonimo di un pilota capace di performance incredibili, partenze fulminee e manovre rischiose e spettacolari, ma non sempre questo modo di guidare si traduce nei migliori risultati e quest’anno in particolare il sudafricano è stato “al di sotto” delle aspettative. Ma cosa è successo? Qual è il problema? È la moto, o il pilota, o forse non c’è proprio un “problema”?
All’inizio di quest’anno Binder era considerato da alcune case da gioco come uno dei favoriti per il titolo, dietro a Marc Márquez, Pecco Bagnaia e Jorge Martín, ma la verità è che nella pratica il numero 33 non ha giustificato questa posizione elevata tra i veri contendenti al titolo, almeno per ora.
La stagione è iniziata in modo promettente, con due secondi posti al GP del Qatar, è caduto nella Sprint in Portogallo ma è stato quarto la domenica, ma dal GP delle Americhe non è stato esattamente il più fortunato: è stato sesto in alcune gare e non ha fatto meglio di questo – sesto nella gara lunga del GP di Spagna e dei Paesi Bassi, e sesto nella Sprint a Mugello e Assen, e ha già avuto un paio di cadute lungo il percorso.
E come fa un pilota a passare dal favorito sulla carta, con un inizio di campionato promettente, a un tale “blackout”? È stata la performance schiacciante di Pedro Acosta a offuscare e disturbare la concentrazione di Binder, o ci sono altri fattori?
Binder ha detto più volte che lui e il team non sono stati in grado di mettere insieme tutto durante i fine settimana di gara per ottenere il massimo in pista, e ha ammesso alla fine del GP di Germania che la sua KTM RC16 ha bisogno di importanti aggiornamenti, e il modo per cercare di ottenere il massimo dalla sua moto è attraverso modifiche e cambiamenti alle impostazioni, una conversazione che abbiamo sentito molte volte quest’anno anche da Fabio Quartararo (Yamaha).
Pol Espargaró e Dani Pedrosa hanno ancora molto lavoro da fare quest’estate, con Binder che spiega che si aspetta che il pilota #44, che fino all’anno scorso correva a tempo pieno, porti un “cannone” per la ripresa della stagione, ma fino a che punto Binder può salvare la stagione? In realtà, matematicamente parlando, ci sono ancora molte gare da disputare, quindi può succedere molto.
È certo che Binder sta attraversando una fase meno positiva, o forse la supremazia delle Ducati e a volte delle Aprilia stanno lasciando troppo indietro la concorrenza, quindi bisogna aspettare per vedere cosa può portare questa pausa a Binder e alla KTM, che anche con Acosta nelle ultime gare ha sofferto più di quanto ci si aspettasse.