Se è vero che un pilota arriva in MotoGP è di per sé una “garanzia” che il talento e il potenziale esistano, non sempre sembra essere il caso, ma nel caso di Franco Morbidelli, sicuramente lo è. L’italiano è stato campione di Moto2 nel 2017, è salito nella categoria principale del motociclismo e due anni dopo ha concluso la stagione come vice campione, ma da allora i problemi si sono susseguiti.
Come riportato da Motorcycle Sports nei giorni scorsi, il 2023 è stato un anno in cui il numero 21 ha mostrato un po’ di più del suo vero valore, dove la costanza è stata “il volto” del pilota in pista, anche se i risultati non sono stati quelli che sicuramente avrebbe desiderato.
Già da alcuni anni, soprattutto dal 2022, il pilota parlava del modo di guidare la M1, che richiedeva una maggiore aggressività per poter ottenere il meglio da ciò che la moto aveva da offrire, e ha ammesso che guidare in questo modo era, dopo diversi mesi, più interiorizzato, ma per il 2024 e dopo aver migliorato, Morbidelli cambierà squadra e passerà a una che ha avuto uno dei piloti e una moto che hanno lottato per il titolo nel 2023, la Pramac.
Con una Desmosedici GP24 a sua disposizione, le incertezze sulla competitività della moto finiscono, così come c’erano con la Yamaha M1 che ha guidato negli ultimi anni. Si sa poco sulla versione del 2024, ma dai commenti dei piloti – Pecco Bagnaia, Enea Bastianini, Jorge Martín – sembra che segua la linea delle sue predecessore e sia un miglioramento rispetto alla versione precedente.
Avendo naturalmente bisogno di un periodo di adattamento, resta da vedere cosa può fare Morbidelli quest’anno dopo questo primo “impatto”, ma con il suo talento, pochi dubitano che l’italiano possa essere una delle sorprese del 2024, anche se finora è stato dato molto poca attenzione, con gli occhi dei “nuovi” piloti della Ducati che sono concentrati su Marc Márquez, che sarà alla Gresini Racing con una Desmosedici GP23.
Ricordiamo che Morbidelli è stato secondo classificato nel campionato del 2020, anno in cui Joan Mir si è laureato campione, ma da allora è stato 19º, 17º e ora 13º, con la Ducati che si presenta in una fase determinante della carriera del pilota, che a 29 anni avrà un’opportunità d’oro per tornare ai posti più alti nel MotoGP.
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