Aleix Espargaró ha spiegato le ragioni che lo hanno portato ad accettare la sfida di rappresentare Honda come wildcard, sottolineando la sua ammirazione per la leadership di Alberto Puig.
Interrogato sulla sua attuale esperienza con Honda, dove appare come pilota ospite, Espargaró è stato chiaro sulle motivazioni della sua scelta. ‘Non ho mai lavorato realmente con loro in MotoGP — ho fatto solo una gara – senza contare il GP di Gran Bretagna. Ma una delle ragioni per cui ho scelto Honda è perché ho sempre avuto affetto per Alberto Puig’, ha rivelato il pilota catalano, mostrando che la decisione è stata ben ponderata e basata su un’ammirazione personale.
Il pilota veterano ha lodato le qualità di leadership del direttore sportivo Honda, menzionando caratteristiche che considera fondamentali in un rapporto professionale. ‘È un tipo molto diretto, e mi piacciono le persone come lui’, ha confessato Espargaró, apprezzando la franchezza e la trasparenza che Puig dimostra nella gestione del team giapponese.
La limitata ma impattante esperienza che ha avuto a Jerez ha lasciato un’impressione duratura sul pilota spagnolo. ‘In quella gara, è venuto nel mio box ed è stato super diretto’, ha ricordato Aleix, dimostrando che anche in un breve contatto, è stato in grado di valutare positivamente lo stile di lavoro del manager Honda. Questa prima impressione è stata decisiva per costruire la fiducia necessaria ad accettare la sfida.
La testimonianza di suo fratello Pol Espargaró ha anche influenzato la decisione di Aleix, fornendo preziose informazioni sull’ambiente di lavoro in Honda. ‘Mio fratello Pol mi ha anche detto che non si è mai sentito più protetto di quando ha lavorato con Alberto in Honda, anche durante i momenti difficili’, ha rivelato il catalano, mostrando che i riferimenti familiari sono stati importanti nella sua scelta.
La fiducia nella gestione della Honda è qualcosa che Espargaró considera fondamentale per il successo dei piloti nel team. ‘Quindi penso che i piloti siano felici della gestione della Honda’, ha concluso l’atleta, dimostrando che la sua decisione si basa non solo su ammirazione personale, ma anche sulla convinzione che il marchio giapponese offra l’ambiente giusto affinché i suoi piloti possano prosperare.