In un momento in cui i paesi occidentali stanno affrontando molte restrizioni economiche, con alta inflazione e tasse elevate, Harley-Davidson sposterà temporaneamente parte della sua produzione in Thailandia.
Non è la prima volta che gli americani lo fanno: nel 2019 hanno spostato la produzione per il mercato europeo e asiatico in quel paese, mantenendo la produzione di moto per gli Stati Uniti d’America in America.
Ora, Harley-Davidson rafforza nuovamente la sua scommessa sulla Thailandia, spostando parte della produzione dagli Stati Uniti. Secondo il Daily Mail, che cita un portavoce dell’azienda, la produzione dei modelli equipaggiati con il motore Revolution Max (Pan America, Sportster S e Nighster) sarà temporaneamente interessata.
Harley-Davidson assicura che il cambiamento non avrà alcuna influenza sull’occupazione presso le sue strutture negli Stati Uniti – con l’obiettivo di ottimizzare la capacità di produzione della Grand American Touring, Softail e Trike.
In ogni caso, il sindacato International Association of Machinists and Aerospace Union non è affatto contento dell’annuncio, ritenendo che sia stata infranta una promessa togliendo la produzione degli Stati Uniti di modelli che verranno venduti nel paese – definendolo addirittura un ‘pugno in faccia ai dipendenti americani e un tradimento del patrimonio aziendale con un’icona americana’.