La VR46 Riders Academy è stata fondamentale nella preparazione dei giovani piloti italiani, occupandosi di vari aspetti delle loro carriere oltre a offrire allenamenti e formazione approfonditi. Francesco Bagnaia, già due volte campione del mondo di MotoGP, è stato uno dei partecipanti al progetto di Valentino Rossi, così come molti altri che attualmente sono già nella classe regina.
Quando gli è stato chiesto se è possibile che i piloti italiani possano avere successo senza passare dall’Accademia, il pilota della Ducati ha risposto: ‘Credo che tutti i piloti italiani che sono ora in Moto2 o MotoGP siano stati con noi nelle mini bike. Mi ricordo di Nicolò Bulega, Enea Bastianini, Fabio DiGia, Luca Marini, eravamo tutti insieme nelle pocket bike. E penso che sia stato un periodo fantastico in cui molti piloti italiani sono cresciuti e hanno raggiunto un grande livello‘.
Detto questo, Bagnaia ritiene che non sia necessario che un pilota italiano passi per l’Accademia per raggiungere livelli elevati: ‘Ma penso anche che non sia solo perché siamo all’Accademia che siamo in cima. Credo che anche altre situazioni possano portare a grandi risultati, come nel caso di Enea. Nicolò non è stato all’Accademia e negli ultimi tre anni ha fatto un grande passo avanti in termini di atteggiamento‘.
Il due volte campione del mondo di MotoGP ha aggiunto: ‘Dal mio punto di vista il nostro lavoro è fantastico. Grazie all’Accademia abbiamo tutto e non dobbiamo preoccuparci di nulla. Stanno facendo un lavoro davvero eccellente: quattro titoli nel campionato e oltre 170 podi, se non erro. Quindi possiamo essere orgogliosi dell’Accademia. Ma anche altre situazioni possono portare a buoni risultati, come nel caso di Enea, Bulega e DiGia‘.