Negli ultimi anni, Ducati ha adottato una politica di promozione dei piloti nel MotoGP, portando dalla squadra satellite alla squadra ufficiale uomini come l’attuale bicampione Francesco Bagnaia, ma anche Danilo Petrucci, Enea Bastianini e Jack Miller – tutti sviluppati in una squadra satellite prima di fare il salto nella squadra ufficiale.
Nessuno di questi piloti aveva risultati o un palmares significativo prima, senza però smettere di mostrare il loro talento e valore. L’assunzione di Marc Márquez rompe questa politica di sviluppo dei piloti, con Ducati che opta per un esapionne della classe regina (e otto volte campione del mondo in totale).
In un’intervista al sito SPEEDWEEK.com, il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, ha sottolineato che in questa fase del progetto il costruttore di Borgo Panigale ha bisogno di due piloti che possano diventare campioni:
– Il nostro obiettivo era avere un altro campione nel team, che potesse vincere il campionato mondiale. Siamo arrivati fin qui, è importante avere due piloti che possano vincere il campionato. Come ha detto una volta Max Biaggi, le corse in moto non sono un concerto di musica classica. Molte cose possono accadere, specialmente con i nuovi regolamenti, le gare Sprint e tutto il resto.
L’ingegnere italiano crede che Bagnaia e Márquez siano allo stesso livello, ma c’è una qualità che si evidenzia nello spagnolo: ‘È particolarmente bravo nelle curve a sinistra. In frenata, penso che Pecco e Marc siano allo stesso livello – a volte uno è migliore, a volte l’altro‘.