Considerando le prestazioni e i risultati dell’anno scorso, Honda e Yamaha sono state inserite nel livello con più benefici del nuovo sistema di concessioni di MotoGP. Pertanto, possono godere di più opportunità e margine di manovra nello sviluppo delle moto rispetto agli altri tre costruttori.
Tuttavia, le concessioni da sole non faranno la differenza se non saranno sfruttate. Questo è ciò che ha sottolineato Dennis Noyes nel podcast Cinta Americana, iniziando con l’esempio del GP delle Americhe:
“Cosa significano le concessioni? Questo significa che possono introdurre nuovi motori, che possono introdurre diverse soluzioni aerodinamiche. Ma finora sono indietro rispetto all’anno scorso.” […] “L’anno scorso Álex [Rins] ha vinto [con la LCR Honda]. Quest’anno, l’unica Honda che ha terminato era quella di [Luca] Marini, 28 secondi più lenta.” […] “Fabio [Quartararo] è stato più lento di 13,8 secondi con la nuova moto. La Ducati ha migliorato leggermente: Marini l’anno scorso era secondo e [Enea] Bastianini quest’anno è stato terzo, 5,8 secondi più veloce. Nella KTM confrontiamo Augusto Fernández che era decimo l’anno scorso, con Pedro Acosta secondo quest’anno, 31 secondi più veloce. E nell’Aprilia, [Maverick] Viñales era quinto l’anno scorso, quest’anno ha vinto 13,3 secondi più veloce. Questo è preoccupante.”
L’americano ha poi affermato: “Ora ci sono molte opportunità per Honda e Yamaha di fare test speciali. Ma un mio amico che lavora nei Gran Premi mi ha detto che queste concessioni dipendono dalle fabbriche, dipendono dalla loro abilità e dall’intensità con cui affrontano la necessità di risolvere questo problema”.
Noyes ha paragonato le concessioni del MotoGP al caso di uno studente che sta avendo difficoltà a passare: ‘Ha detto che è come se uno studente stesse per fallire l’algebra, facessero una concessione speciale e lasciassero la biblioteca aperta tutta la notte per permettergli di entrare e studiare. Beh, dipende se approfitta o meno di questa opportunità. Perché le concessioni di per sé non significano necessariamente che andranno a migliorare. Al momento sono preoccupato per i marchi giapponesi‘.