I rumors delle ultime ore indicano che Luca Marini si trasferirà alla Repsol Honda nella stagione 2024 del MotoGP. Se confermato, sostituirà Marc Márquez, che si sta dirigendo verso la Gresini.
Se l’italiano dovesse effettuare questo cambio di squadra, sarebbe sicuramente sorprendente. Attualmente è nel Mooney VR46 Racing Team – una squadra che conosce bene e che è gestita dal suo fratello Valentino Rossi – a bordo di una Ducati che è attualmente la moto più competitiva.
La Honda offre una moto che è ben lontana dalla capacità di lottare regolarmente per i podi, richiedendo molto lavoro per recuperare la competitività persa negli ultimi anni. Álex Márquez (Gresin/Ducati) arriva addirittura a considerare la decisione di Marini come ‘anti-naturale’.
Cosa potrebbe spingere un pilota a scambiare la certezza di una stagione con condizioni per essere veloce con l’incognita di unirsi a una squadra che sta cercando di risollevarsi e riorganizzarsi? In questo caso, diremmo molto.
Presso la Repsol Honda, Marini sarebbe per la prima volta pilota di fabbrica – qualcosa che sembra lontano dall’accadere nel breve termine nei ranghi della Ducati. Nonostante rappresenti un costruttore con una così grande storia di successo, non avrebbe la pressione di ottenere i migliori risultati immediatamente – nella Honda si sa bene che il percorso che si ha davanti è arduo e lungo.
Inoltre, il #10 avrebbe l’opportunità di prendere parte a un progetto rinnovato, con l’ambizione di tornare ai vertici, facendo parte del capitolo del ritorno della Honda al top del MotoGP. È anche un prestigio naturale rappresentare il team più rinomato del paddock, sostituendo qualcuno come Marc Márquez.
A breve termine, lasciare il team VR46 Racing per la Repsol Honda potrebbe sembrare un passo incomprensibile. Marini ha un contratto solo fino alla fine della prossima stagione, ma i rumors indicano che il legame con la Honda va fino al 2025, sinonimo di maggiore stabilità.
E, pensando a medio e lungo termine, Marini ha l’opportunità, che si presenta raramente, di far parte di un progetto di sviluppo che mira a passare dalle ultime posizioni fino al top – un’ sfida probabilmente più allettante di avere le garanzie che Marini avrebbe nella sua attuale squadra.
In fin dei conti, è un’esplorazione di nuove sfide, che quasi tutti i piloti hanno bisogno in qualche momento della loro carriera. E in un percorso che potrebbe portargli molto prestigio, se il cambiamento si concretizza e tutto va per il meglio.