I caschi da motociclista svolgono un ruolo cruciale nella sicurezza stradale, essendo un elemento obbligatorio per ridurre i rischi in caso di incidente. Per garantire la loro efficacia, i caschi devono rispettare norme di certificazione che attestano la loro capacità di protezione. Tra le più rilevanti, si trovano le norme ECE 22.06, applicabile in Europa, e DOT, vigente negli Stati Uniti. Ma come funzionano queste certificazioni e quali test devono superare i caschi per ottenerle?
La norma ECE 22.06: il standard europeo più recente
La norma ECE 22.06, pubblicata dalla Commissione Economica per l’Europa (Economic Commission for Europe, ECE), è entrata in vigore nel 2021, sostituendo la precedente norma ECE 22.05, vigente dal 2000. Questa norma europea regola i requisiti tecnici e i metodi di test per i caschi da moto, applicabili a tutti i paesi membri dell’Unione Europea e in vari altri paesi che adottano questa certificazione.
Il principale obiettivo della ECE 22.06 è aumentare il livello di sicurezza, adattando i test alle condizioni reali di utilizzo. A tal fine, ha introdotto nuovi parametri di valutazione, come:
- Test di impatto in più punti: Invece di analizzare solo punti specifici del casco, la ECE 22.06 valuta impatti in diverse aree, comprese zone meno protette, come il lato e la parte inferiore della scocca.
- Test di impatto rotazionale: Introdotti per valutare la capacità del casco di mitigare forze di rotazione che possono causare gravi lesioni cerebrali.
- Test con accessori: Caschi dotati di visori, telecamere o intercomunicatori vengono testati con gli accessori installati, garantendo che l’aggiunta di questi elementi non comprometta la sicurezza.
Inoltre, questa norma richiede che i caschi siano testati in diverse dimensioni e a temperature estreme, assicurando la loro efficacia in condizioni variabili.
La norma DOT: la certificazione nordamericana
La norma DOT (Department of Transportation), ufficiale negli Stati Uniti, segue requisiti definiti dalla Federal Motor Vehicle Safety Standard (FMVSS) 218. Sebbene sia meno rigorosa rispetto alla ECE 22.06, la certificazione DOT si concentra sui seguenti aspetti:
- Test di assorbimento degli impatti: Misura la capacità del casco di assorbire l’energia di un impatto per ridurre i danni al cranio e al cervello.
- Test di penetrazione: Valuta la resistenza del casco contro oggetti appuntiti che potrebbero attraversare la carcassa esterna.
- Stabilità del sistema di ritenzione: Garantisce che la cinghia del casco mantenga la sua posizione e non si allenti in caso di collisione.
Una differenza notevole è che i test DOT sono frequentemente effettuati dai stessi produttori, che autodeclarano la conformità dei loro prodotti, mentre nella ECE 22.06 i test sono condotti da laboratori indipendenti.
Come vengono effettuati i test di sicurezza?
I test di sicurezza effettuati per entrambe le norme condividono alcuni principi di base, ma differiscono nel grado di rigore e nell’ampiezza dei criteri. Ecco una panoramica del processo:
- Test di impatto lineare: Un casco viene posizionato su una testa artificiale (headform) dotata di sensori per misurare le forze di decelerazione. Il casco viene lasciato cadere da altezze specifiche contro superfici rigide (piatte o a forma di bordo), simulando diversi tipi di collisioni.
- Test di penetrazione: Un proiettile metallico a forma di cono viene lasciato cadere sul casco, verificando se attraversa la scocca e colpisce la testa artificiale.
- Test di ritenzione: La cinghia del casco è sottoposta a forze di tensione per garantire che rimanga sicura sotto carico e durante movimenti bruschi.
- Impatto rotazionale (applicabile alla ECE 22.06): Il casco è sottoposto a un impatto obliquo, valutando le forze rotazionali trasmesse alla testa, un aspetto cruciale per prevenire infortuni come le lesioni assonali diffuse.
- Condizioni estreme: I caschi sono esposti a temperature molto alte e molto basse, elevata umidità e radiazione UV, simulando anni di utilizzo, prima di essere sottoposti ai test di impatto.
Qual è il «migliore» standard?
Sebbene sia l’ECE 22.06 che il DOT garantiscano un livello base di protezione, la norma europea è ampiamente considerata più rigorosa e completa. I test rotazionali e l’analisi in più punti di impatto la rendono più adatta alle attuali esigenze di sicurezza. Tuttavia, molti produttori realizzano caschi che soddisfano entrambe le normative, garantendo la conformità ai diversi mercati.
Scegliere un casco certificato da normative riconosciute, come l’ECE 22.06 o il DOT, è essenziale per garantire la sicurezza del motociclista. Tuttavia, è importante verificare se il casco è stato progettato per le specifiche condizioni d’uso, come l’uso urbano, in autostrada o per sport ad alta velocità. La cosa più importante è che il casco sia della misura adeguata e indossato correttamente, poiché anche il miglior casco del mondo perde efficacia se non è ben regolato. La sicurezza sulla strada inizia con una scelta informata.