Casey Stoner è considerato da molti come uno dei, se non il più grande talento puro del MotoGP, dove ha conquistato due titoli mondiali – con la Ducati e con la Honda – ma di fronte a ciò che vede oggi in pista, ribadisce che il fattore determinante è la moto e non il pilota, toccando ancora una volta le innovazioni tecnologiche e come queste facilitano il lavoro su larga scala.
L’australiano ha parlato con Motociclismo.it e, citato da Motosan, ha affrontato precisamente un aspetto della guida oggi ampiamente utilizzato dai piloti, sottolineando poi l’unica parte in cui sono autonomi e possono effettivamente fare la differenza, considerando quindi che non è il talento in sé a definire le posizioni, ma la facilità che le moto offrono:
– Ora escono dalle curve e tutti hanno il controllo di trazione che funziona allo stesso modo. L’unica area in cui possono fare una piccola differenza è nella frenata ed è per questo che vediamo così tanti errori e incidenti in questa fase. È deplorevole perché non si riesce a vedere il vero talento. Ci sono piloti che riescono a stare davanti o in buone posizioni, non a causa del talento, ma perché le moto sono sicure e facili.
Ha ricordato anche un suo esempio e un pilota che, come si è visto nel 2023, nonostante l’età e il ritiro dal MotoGP a tempo pieno, riesce ancora a fare la differenza: Dani Pedrosa.
‘Pedrosa continua a essere veloce e riesce ancora a fare la differenza, nonostante l’età e il fatto di essere lontano dalle corse da molto tempo. Mi sono ritirato nel 2012 e nel 2016 ho partecipato a test ufficiali e sono stato subito veloce, senza sforzo alcuno’, ha detto, prima di parlare anche del suo tempo come pilota di test della Ducati:
– Nei miei tre anni come pilota collaudatore della Ducati ho avuto solo un incidente, in Austria, e in tutte le sessioni di test sono stato il più veloce. Le moto di oggi sono simili e non lasciano spazio per fare la differenza.