Tutto indica che lo sviluppo dei motori di MotoGP rimarrà congelato nelle prossime due stagioni, eccetto nel caso dei costruttori inseriti nel livello D del sistema di concessioni – ovvero, quello che offre più concessioni.
Questa è una misura che prepara l’introduzione dei nuovi motori nel 2027, sollevando i costruttori dal peso finanziario e logistico che comporterebbe lavorare su due progetti contemporaneamente.
Massimo Rivola, direttore esecutivo di Aprilia, concorda con la sospensione dello sviluppo dei motori. Tuttavia, ha sottolineato che i regolamenti devono essere uguali per tutti:
– Non siamo assolutamente contrari a questo, concordiamo con il congelamento – a patto che le regole siano le stesse per tutti. Ad esempio, se la Yamaha vuole costruire un motore V4 invece di un quattro cilindri in linea, per me va bene, purché siano classificati nell’attuale categoria D delle regole di concessioni. Ma se vengono nella C, allora questo non è possibile. La Yamaha si oppone al congelamento dello sviluppo, noi no. Ci hanno presentato una proposta che, a mio avviso, non è giusta.