L’Associazione Europea dei Costruttori di Moto (ACEM) e la FIM hanno collaborato per lanciare un nuovo corso volontario per i motociclisti europei.
L’iniziativa, intitolata «Impara-Cavalca-Godi-Ripeti», mira a incoraggiare i motociclisti di qualsiasi livello di esperienza a ricevere una formazione volontaria di alta qualità.
Questo programma non è richiesto per ottenere una patente di guida per motocicli, ma è considerato essenziale per promuovere una guida più sicura, fornendo ai motociclisti maggiore conoscenza, abilità ed esperienza.
ACEM e FIM vogliono anche ‘ispirare i motociclisti europei a fare il passo successivo nel loro percorso iscrivendosi a programmi di formazione certificati, garantendo che più motociclisti abbiano accesso a strumenti e conoscenze avanzate per godere della motocicletta in modo sicuro e responsabile’.
Antonio Perlot, Segretario Generale di ACEM, ha dichiarato: ‘Il Marchio di Qualità per la Formazione dei Motociclisti Europeo è un pilastro chiave della strategia di sicurezza dell’industria motociclistica. La formazione volontaria offre ai motociclisti l’opportunità di migliorare ulteriormente le proprie capacità, aumentare la consapevolezza del traffico e sviluppare atteggiamenti di guida strategici. ACEM è fiduciosa che questa campagna renderà le strade europee più sicure per i motociclisti, contribuendo in modo significativo agli obiettivi di sicurezza dell’UE [Unione Europea] e costruendo una cultura della sicurezza stradale inclusiva, a beneficio di tutti’.
Da parte della FIM, il Direttore della Commissione Mobilità, Jesper Christensen, ha commentato: ‘Guidare una motocicletta è sia conveniente che piacevole, offrendo una sensazione di libertà; tuttavia, i motociclisti devono essere consapevoli dei potenziali rischi stradali e riconoscere i pericoli specifici delle due ruote. La FIM è impegnata a promuovere una formazione volontaria di alta qualità e contiamo pienamente sui nostri partner europei e nazionali per amplificare la portata e l’impatto della campagna. Questa campagna dimostra ancora una volta l’importanza degli sforzi collettivi dell’industria e delle organizzazioni dei motociclisti verso una motocicletta più sicura e sostenibile’.