I rumor continuano a circolare: il team Pramac potrebbe optare per una strada diversa nel MotoGP nel 2025 dopo più di un decennio e mezzo con la Ducati, diventando una squadra satellite della Yamaha. Questo potrebbe avere un impatto a vari livelli.
Prima di tutto, a livello di piloti. Jorge Martín passerà all’Aprilia, come già confermato. Ma la situazione del suo attuale compagno di squadra, Franco Morbidelli, è meno chiara. L’italiano è arrivato quest’anno al Pramac dopo stagioni complicate con la Monster Energy Yamaha, cercando di rilanciare la sua carriera su una competitiva Ducati Desmosedici GP24.
La stagione è iniziata in modo difficile. Un infortunio subito durante un allenamento a gennaio lo ha tenuto lontano da tutti i test, costringendolo ad adattarsi alla moto e al team durante i Gran Premi. Ma i progressi sono evidenti e Morbidelli si avvicina sempre di più alle posizioni di vertice, sembrando giustificare il rinnovo del contratto.
La questione che dovrà essere valutata è anche il suo interesse in un eventuale rinnovo. Nel caso in cui il Pramac rimanga con la Ducati, non sembrano esserci dubbi che sia la soluzione migliore dal punto di vista sportivo. Ma, in un’altra situazione, Morbidelli accetterebbe un ritorno alla Yamaha YZR-M1 se il team si trasferisse nella casa dei tre diapason?
In questo ultimo contesto, potrebbero esserci altre opzioni per il #21 per continuare con una Ducati: ad esempio, il team Gresini, da dove Marc Márquez uscirà, o il team VR46 – si specula che Aprilia voglia avere Marco Bezzecchi se Maverick Viñales se ne andrà. Tuttavia, l’uscita di Viñales da Aprilia è al momento solo una speculazione. E c’è anche Fermín Aldeguer da mettere in una squadra satellite Ducati, quindi le opportunità saranno sempre molto limitate – soprattutto senza Pramac.
Potrebbe accadere che Pramac sia l’unica opzione per Morbidelli per rimanere in MotoGP nel caso in cui si trasferisca in Yamaha. E anche se non lo fosse, un ritorno a una moto giapponese potrebbe non essere visto negativamente. Il costruttore di Iwata ha fatto progressi questa stagione e in passato l’italiano ha potuto sperimentare il potenziale della YZR-M1 quando è competitiva – è stato vicecampione nel 2020 nel team satellite SRT, con tre vittorie. La diminuzione delle prestazioni di Morbidelli con Yamaha è coincisa con la diminuzione delle prestazioni del produttore stesso, che ha iniziato ad avere una moto difficile da guidare in modo competitivo.
Ora che molto è cambiato all’interno della struttura Yamaha, Morbidelli potrebbe essere anche aperto a dare una seconda possibilità – anche se fosse in un team satellite. Le alternative? I posti in MotoGP sono limitati, come abbiamo scritto sopra non ci sono garanzie di poter continuare in un team legato a Ducati e i posti di fabbrica sono sempre più limitati.