Brad Binder è stato considerato all’inizio della stagione come uno dei candidati al titolo nel MotoGP per questa stagione, ma la verità è che ha tardato a presentarsi come uno dei piloti all’altezza del suo status, almeno fino ad ora e dopo cinque gare.
Anche se ha dichiarato più volte prima dei Gran Premi che ‘si trova in una posizione migliore’ e che sente di ‘poter fare qualcosa’, la verità è che non ha avuto vita facile, con molte difficoltà o imprevisti che si verificano regolarmente.
L’inizio di stagione è iniziato bene, con un doppio secondo posto in Qatar, dopo essere stato quarto in qualifica, il che ha molto motivato i responsabili della KTM e anche i fan del MotoGP in generale, vedendo una KTM a un livello molto forte nel “regno” delle Ducati ma… e in Portogallo, nella seconda gara?
Il sudafricano è stato decimo in qualifica, è caduto nella Sprint – una delle sue specialità nel 2023 e un modello di campionato di cui è un fan dichiarato – e poi sì, è stato quarto nella gara della domenica e ha dimostrato che la caduta del sabato era solo un contrattempo.
È seguita la gara ad Austin e la peggiore qualifica fino ad allora, essendo 17° e già lì era prevedibile che avrebbe sofferto nelle gare. Nella Sprint è stato 12°, e nella gara lunga, Binder, considerato da molti come un “animale” delle corse, dove di solito presenta prestazioni spesso sorprendenti e il suo vero livello, è stato nono.
Di ritorno alle gare europee, Binder ha avuto in Spagna, al circuito di Jerez, una gara che ha mostrato il suo livello migliore e la sua migliore qualifica fino ad ora, essendo il quarto più veloce nella Q2. È caduto nella Sprint poche ore dopo, ma ciò non ha scosso la sua fiducia ed è stato sesto nella gara lunga.
A Le Mans, tuttavia, le cose non sono andate bene fin dalla qualifica: ha avuto un problema elettronico con la sua moto e, quando ha cercato di uscire per attaccare i tempi quasi alla fine, una serie di cadute hanno condizionato i suoi giri a causa delle bandiere gialle. È stato 22° e subito era prevedibile che le difficoltà sarebbero state più grandi che mai!
Nella Sprint è stato 15° ed è rimasto fuori dai punti, mentre il giorno successivo ha nuovamente dimostrato perché molti dicono che il #33 è un “uomo della domenica”, essendo ottavo nonostante avesse problemi di chattering con la sua KTM RC16 e problemi di aderenza al circuito.
E ora sorge la domanda: cosa aspettarsi in Catalunya? Il circuito pecca proprio per il livello più basso di aderenza, qualcosa che ha accompagnato Binder e con lui stesso affermare che il prossimo GP ‘non è di buon auspicio’, anche se nella Sprint è stato quarto nel 2023.
È certo che Binder è un pilota più d’azione che di parole, affermando che il prossimo GP potrebbe riservare una piacevole sorpresa. Segui tutto su Motorcycle Sports, tra pochi giorni, dove scopriremo come il sudafricano potrà tornare (o meno) alla gloria nel MotoGP!