Sono passate due decadi dalla prima Multistrada. Da allora molto è cambiato nel popolare modello italiano, ma in fondo le caratteristiche principali sono rimaste le stesse. Per quest’anno non ci sono grandi differenze nella versione più equipaggiata V4S, quindi il marchio di Bologna ha lanciato un nuovo modello con ancora più equipaggiamento di serie, la V4S Grand Tour.
Eh sì, ci sentiamo vecchi quando diciamo “sembra ieri che la Ducati ha lanciato la sua prima Multistrada”. E sembra, ma sono passati 20 anni da quando il marchio di Bologna ha lanciato questo suo primo modello crossover, nel 2003, all’epoca con la Multistrada 1000 DS. Un concetto che ancora oggi rimane, così come la denominazione (Multi-strada – Molte strade), con la differenza che oggi il modello è più potente, ha più tecnologia, eccetera. In realtà, la moto attuale è una vetrina di ciò che la Ducati ha evoluto in 20 anni. Va anche detto che la seconda generazione della MTS, lanciata nel 2010, non aveva nulla a che vedere con la prima, nell’estetica, nelle prestazioni e nel comportamento sportivo; mentre la terza generazione, del 2015, è arrivata ancora più raffinata, con il motore Testastretta con tecnologia DVT e già con un’IMU completa in termini di elettronica. Nel 2020 il passo è stato anche grande, con l’arrivo della prima generazione del motore V4, qualcosa che alcuni anni fa sarebbe stato impossibile immaginare in un modello come questo. E così, siamo arrivati al 2023 in un momento in cui la Multistrada sta per raggiungere il bel numero di 150.000 unità vendute, e anche per questo abbiamo avuto il diritto a una piccola visita al museo e alla fabbrica a Bologna.
SEGRETISMO
Il marchio ha fatto una bella mossa di marketing con la presentazione dei suoi modelli, la “Ducati World Première 2024”. Quindi siamo andati a Bologna senza sapere quale nuovo modello avremmo testato, e senza poter rivelare alcuna informazione o foto fino alla fine dell’embargo. Questo ha creato molte aspettative, per poi essere un po’ delusi dal fatto che si trattasse “solo” di un’altra Multistrada V4S con più equipaggiamento e alcuni dettagli diversi. Ma ci sono altre novità da presentare, che varranno anche la pena, ma per ora concentriamoci su questa V4S Grand Tour, che ci è stata mostrata in uno dei nuovi padiglioni della fabbrica di Bologna, dove tra l’altro è stata fatta la grande festa per il titolo di Pecco Bagnaia nel 2022.
Con questo modello il marchio intende continuare a puntare su quattro importanti principi: Stile, Sofisticazione, Prestazioni e Affidabilità. E se l’ultimo vi ha lasciato con dei dubbi, ha tutto a che fare con ciò che i proprietari apprezzano in questo segmento, parliamo di qualità, affidabilità, costi di manutenzione e una serie di argomenti correlati che ci portano a consigliare un modello a una determinata persona. Esteticamente questa decorazione si adatta molto bene al modello, un Sand Stone Grey con Dark Stealth (e strisce rosse), in cui molti componenti sono ora verniciati di nero come il manubrio, le forcelle, il telaio, il braccio oscillante e i supporti dei poggiapiedi del passeggero. In questa Grand Tour i bauli laterali dello stesso colore del modello sono di serie, così come il cavalletto centrale e i sistemi radar anteriore e posteriore già conosciuti.
Ancora di serie il sistema di apertura del serbatoio del carburante senza chiave, il sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici, i fari ausiliari a LED per la nebbia, i sedili riscaldati per conducente e passeggero, i manopole riscaldate e l’assenza di “silent block” sul manubrio per una migliore sensazione di “calpestio” della ruota sulla strada. E ovviamente, questa GT mantiene alcune delle attrezzature che troviamo già in tutta la gamma MTS V4 ’24, come ad esempio i condotti d’aria con coperchio (per evitare il vento sulle gambe nei giorni più freddi), il vano ventilato per lo smartphone e i coperchi laterali del motore che dissipano il calore del motore. Tutte le altre caratteristiche tecniche del modello rimangono invariate, parliamo quindi di un motore V4 da 1.158 cc che eroga 170 CV di potenza a 10.500 giri/min e una coppia massima di 125 Nm a 8.750 giri/min. Una moto ricca di aiuti elettronici, che monta un serbatoio da 22 litri di capacità, e che si aggiunge così alla gamma V4 (la più venduta di tutti i segmenti di moto Ducati) dove troviamo anche la V4 Pikes Peak, la V4 base, la V4S e la V4 Rally. Il peso di questa Grand Tour non è stato annunciato ma dovrebbe essere leggermente superiore a quello della V4S (a causa delle valigie e dei fari fendinebbia), che si attesta sui 243 kg in ordine di marcia.PICCOLO VIAGGIO
Questa presentazione è stata quindi piuttosto esclusiva (solo 4 giornalisti al giorno, in cui Motociclismo / Motorcycle Sports era l’unico mezzo del Portogallo), e dopo la visita al Museo e alla relativa fabbrica, dove si è svolta la presentazione tecnica, siamo partiti per la strada per percorrere circa 60 km fino al nostro hotel. Un percorso già di notte e completamente in autostrada, dove abbiamo potuto rivivere alcune caratteristiche della moto e apprezzarne altre. Ad esempio, la protezione aerodinamica è eccellente – così come il sistema di regolazione del parabrezza con una sola mano – e ci è piaciuto utilizzare il sistema di navigazione direttamente sul TFT. Il sistema di cruise control adattivo funziona bene (anche se è una di quelle cose che non useremo spesso), così come il sistema che ci avvisa dei veicoli nel nostro angolo cieco tramite gli specchietti retrovisori. Non abbiamo utilizzato i manopole e il sedile riscaldati perché faceva davvero caldo, anche se non abbastanza da causare disagio nella guida. La illuminazione è buona ed ovviamente abbiamo provato le luci ausiliarie – anche senza nebbia – che sono di grande aiuto.
BUONE CURVE
Il secondo giorno il percorso è stato molto diverso, con oltre 200 (deliziosi) chilometri intorno a Bologna e Imola, sempre su strade bellissime con fondo buono e cattivo, e ancora con più caldo. In queste condizioni abbiamo di nuovo sentito che questa è una delle moto più complete ed emozionanti del segmento. Comoda, facile da guidare ma anche molto emozionante quando si spinge nei regimi medi e alti del motore V4, la MTS V4S GT percorre chilometri con enorme facilità, a ritmo tranquillo o veloce, a nostra scelta. Le sospensioni elettroniche hanno prestazioni eccellenti in ciascuna delle modalità di guida (possiamo poi regolare tutto elettronicamente a nostro piacimento), e abbiamo alternato tra la modalità Tour e Sport, la seconda quando il fondo migliorava e volevamo una maggiore rigidità e risposta superiore del motore. Ci è piaciuto il feeling dello sterzo, più diretto senza i famosi sinoblocchi ma senza generare vibrazioni, e anche il freno è eccellente, sia per la sensibilità della leva che per la potenza con cui il sistema agisce sulle due ruote.
Gli ottimi pneumatici Pirelli Scorpion Trail II contribuiscono all’eccellente dinamica e il quickshifter funziona anche senza problemi, e lungo tutti questi chilometri è stato difficile trovare difetti in una moto così ben evoluta nel corso degli anni. Diciamo che, solo un po’ di calore alle gambe, ogni volta che le temperature superano i 25 gradi, continua ad essere qualcosa che faremmo a meno, mentre per quanto riguarda i dettagli, ci sono alcune strisce a forma di adesivo, sul serbatoio, che potrebbero essere dipinte direttamente sull’insieme.
Al termine della giornata avevamo una media globale di 6,6 l/100 km registrata sul cruscotto, dopo un breve viaggio molto piacevole. C’era ancora molto da dire in termini di equipaggiamento di questa moto (ma che era già noto per la V4S), quindi resta da aggiungere che questa moto è sempre più raffinata e di fascia premium. Ora la GT ha tutti quegli accessori che molti interessati alla V4S avrebbero chiesto a parte, e secondo i responsabili del marchio (noi non ci siamo presi la briga di fare i conti), sarà molto più conveniente acquistare una Grand Tour piuttosto che una V4S base e acquistare accessori a parte. Inoltre amiamo tutti i componenti dipinti di nero in questo nuovo modello!
DUCATI MULTISTRADA V4S GRAND TOUR
MOTORE V4 Granturismo a 90º, raffreddamento liquido
CILINDRATA 1.158 cc
POTENZA 125 kw (170 cv) @10.500 rpm
COPPIA 125 Nm @8.750 rpm
TRASMISSIONE 6 velocità
TELAIO monoscocca in alluminio
TANICA 22 litri
SOSPENSIONE ANTERIORE forcella rovesciata da 50 mm, regolazione elettronica, escursione di 170 mm
SUSPENSIONE POSTERIORE monoammortizzatore, regolazione elettronica, escursione di 180 mm
FRENO ANTERIORE 2 dischi da 330 mm pinze Brembo Stylema monoblocco a 4 pistoncini
FRENO POSTERIORE disco da 265 mm, pinza Brembo a 2 pistoncini
PNEUMATICO ANTERIORE 120/70 ZR19
PNEUMATICO POSTERIORE 170/60 ZR17
DISTANZA TRA GLI ASSI 1.566 mm
ALTEZZA DELLA SELLA 840 – 860 mm
PESO n.d.
P.V.P. (da) 27.795 €