Marc Márquez si è congedato dal GP del Qatar con un quarto posto ma era felice della sua prestazione in generale, anche se alla fine ha prestato particolare attenzione a non forzare troppo e finire per terra. L’evoluzione è costante e il prossimo round, in Portogallo, sarà molto importante per capire a che punto si trova.
Ecco l’analisi del pilota della Gresini Racing sulla sua gara, che è stata positiva e anche gestita: ‘È stata una gara regolare, solida. La partenza è stata migliore rispetto al giorno precedente, abbiamo analizzato molte cose con il team per riuscire a gestire e la partenza è stata migliore oggi e questo aiuta molto in gara e poi sono riuscito a gestire bene le gomme. Il problema è che ieri ho avuto già delle difficoltà e oggi la maggior parte dei piloti stava gestendo il posteriore e io stavo gestendo più l’anteriore che il posteriore perché ogni anno, e con le altre moto [nella Honda], era la stessa cosa, in questa pista ho difficoltà con l’anteriore’.
Il lavoro deve continuare, ha confermato, con lui stesso che deve prestare attenzione extra nella corsa già nella fase finale altrimenti rischia di… cadere: ‘In ogni caso devo migliorare il mio stile di guida in alcuni punti perché non sto guidando bene, ma la gara oggi è stata solida, ho attaccato otto giri prima della fine e quando l’ho fatto è stato lì che ho iniziato a spingere di più con la parte anteriore della moto e ho finito per consumare il pneumatico anteriore. Nelle ultime due curve ho rinunciato perché le possibilità di cadere per guadagnare altri due o tre punti… ho preferito finire quarto e aspettare la gara a Portimão’.
Lo spagnolo ha infatti fatto subito una previsione su cosa potrebbe essere la gara in Portogallo: ‘Il fine settimana a Portimão sarà importante perché di solito nei test in Malesia e qui ci vuole tempo per raggiungere un buon tempo sul giro, e il fatto che abbiamo avuto un test qui due settimane fa mi ha aiutato molto e a Portimão inizieremo da zero. È lì che dobbiamo capire dove siamo ma, inoltre, sento che sto migliorando il mio stile di guida passo dopo passo’.
Questa evoluzione, assicura, non sempre sarà facile: ‘Arriverà un momento in cui arriveremo a un muro, e poi dovrai trovare un piccolo varco per cercare di ottenere qualche decimo qui e lì. Al momento [Pecco] Bagnaia e [Jorge] Martín, che sono stati più veloci di me – tra le Ducati – devo imparare da loro’.