Luca Marini esprime il suo entusiasmo per la nuova stagione di MotoGP e per la nuova avventura con il suo team. Egli sottolinea il forte legame che ha costruito con il suo team, compresi gli ingegneri giapponesi. Marini ringrazia la comunicazione e il supporto continui, che hanno promosso un ambiente positivo e di collaborazione all’interno del team.
Marini riconosce che il team è consapevole del suo attuale potenziale e sottolinea l’importanza di mantenere la mente aperta e lavorare diligentemente nelle prime gare per preparare e sviluppare la moto nel modo più efficace possibile. Il suo obiettivo è ridurre il distacco dai primi classificati e lottare per buone posizioni nel minor tempo possibile, anche se ammette che raggiungere risultati di alto livello immediatamente non è l’obiettivo principale.
Quando interrogato sul potenziale della moto, Marini suggerisce che le prestazioni della moto potrebbero essere migliori di quanto osservato durante i test, ma è troppo presto per fare affermazioni definitive. Sottolinea che le vere prestazioni dei concorrenti e l’efficacia degli pneumatici utilizzati durante i test sono ancora fattori sconosciuti.
Passando da pilota satellite a pilota di fabbrica, Marini parla dei cambiamenti significativi e delle responsabilità aggiuntive che derivano dal suo nuovo ruolo. È motivato dalla sfida e dall’opportunità di lavorare a stretto contatto con la Honda per trovare soluzioni e apportare miglioramenti alla moto. Marini è particolarmente concentrato nel risolvere i problemi di grip posteriore della moto, che ritiene essere l’area principale che necessita di miglioramenti.
Marini è soddisfatto della risposta della Honda ai suoi commenti e del rapporto produttivo che hanno sviluppato. Considera il cambio e i sistemi elettronici della moto come punti di forza, ma riconosce che c’è ancora spazio per migliorare le prestazioni complessive.
Fisicamente, Marini si è adattato bene alla moto, nonostante sia uno dei piloti più alti del paddock. Ha lavorato con la Honda per regolare l’ergonomia della moto per adattarla meglio a lui, il che ha portato a una posizione di guida confortevole.
Infine, Marini commenta i tempi sul giro più veloci registrati durante i test pre-stagione, attribuendoli a miglioramenti nelle prestazioni degli pneumatici, più gomma in pista a causa dell’aumento delle tornate dei piloti e significativi progressi nella tecnologia delle moto negli ultimi anni. Crede che la combinazione di questi fattori abbia contribuito all’aumento generale delle prestazioni e della velocità nel campo del MotoGP.