Lo scorso fine settimana, in Portogallo, Álvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu hanno dato vita a una delle più grandi battaglie del Campionato del Mondo Superbike fino ad ora e è stata così serrata che ha persino portato lo spagnolo a pensare che avrebbe potuto cadere se il turco avesse avuto la sfortuna di essere troppo vicino. Un duello pazzo che si è concluso con la vittoria del pilota della Ducati proprio alla fine.
Il #1 ha parlato della feroce battaglia che ha avuto con il suo rivale della Yamaha: ‘Fondamentalmente, Toprak non aveva nulla da perdere e ha provato tutto. A volte, quando era dietro di me, ho cercato per alcune curve di non stare troppo vicino a lui per raffreddare il pneumatico anteriore. Quando si è molto vicini, soprattutto nella sezione veloce, la temperatura aumenta e si perde un po’ di prestazioni, quindi volevo un po’ di spazio. Ho cercato di chiudere le porte molte volte, ma lui metteva sempre la moto dentro! È normale, me lo aspettavo da parte sua […]’.
È stata una gara così combattuta e con entrambi così vicini l’uno all’altro che spesso mi sono spaventato come ha spiegato: ‘Lui ha dato il massimo in ogni momento e spesso pensavo: “Merda, se lui cade, cado anche io con lui”. Ha spinto al limite e, quasi sempre, ho dovuto sollevare la moto per evitare di toccarci. Mi è piaciuto farlo; non mi sono limitato a rimanere secondo fino alla fine o a cercare di guadagnare punti per il titolo. Volevo lottare con lui e batterlo. È stata come una gara normale, non una gara che può decidere molte cose’.
Anche Bautista ha cercato di prevedere le mosse del #54 per assumere il comando e, infine, vincere: ‘In Spagna diciamo: “Il diavolo sa di più per essere vecchio che per essere il diavolo”. Mi aspettavo questa mossa da Toprak, sapeva che avrei provato nell’ultima curva dall’interno e già al mattino ero all’esterno, ma stava usando tutti i cordoli e ho cambiato la traiettoria! Nella Gara 2 sono rimasto all’esterno perché pensavo che forse avrebbe chiuso la curva. Invece, l’ho visto non chiudere l’acceleratore per rimanere all’interno, quindi ho detto: “Chiuderà la curva”. Così ho accelerato a fondo con la moto molto inclinata e sono riuscito ad avere più velocità uscendo all’esterno’.