Molto si è parlato delle concessioni e se queste dovrebbero essere permessi a Honda e Yamaha, due dei produttori con più storia nel MotoGP. Marc Márquez è chiaro e difende che ciò è essenziale soprattutto con i piloti in mente poiché potrebbero avere più opzioni di carriera, oltre ad aumentare i livelli di competitività in generale.
Il campione del mondo in uscita che lascerà proprio alla fine dell’anno uno dei produttori con più difficoltà per unirsi a Gresini, con una Desmosedici, ha parlato dell’importanza che le due case motociclistiche giapponesi abbiano concessioni: ‘Per me è importante che le abbiano. Per me è importante livellare i produttori, soprattutto perché credo che sia meglio per i piloti. Se hai una moto che ha una grande differenza (rispetto alla concorrenza), i piloti cercheranno quella moto. Se hai alcuni produttori e moto con un livello simile, allora i piloti saranno più importanti’, e ha chiarito:
– Certo che tutti i piloti sono importanti. Alla fine ci sono otto Ducati e i piloti hanno più o meno le stesse armi ma, sì, è buono per il campionato avere diversi produttori [competitivi]. Anche se sei un grande produttore, se alla fine non ottieni risultati, devi continuare a lavorare e a essere nel MotoGP.
Riguardo se quest’anno avesse avuto delle concessioni, in che misura potrebbe aiutarlo – come pilota Honda – lo spagnolo ha chiarito: ‘Una cosa è avere delle concessioni, un’altra è trovare un modo per utilizzarle correttamente e questo non è facile. Alla fine non è facile utilizzare le concessioni nel modo giusto ma, quando ho preso la mia decisione, sapevo già con certezza al 90-95% che la Honda avrebbe avuto delle concessioni per il 2024’.
E ha concluso: ‘Certo che sarebbe stato d’aiuto. Certo che avere la possibilità di sviluppare il motore, cambiare più parametri, ti dà più opzioni per raggiungere il livello e certo che questo avrebbe aiutato, non solo me, ma tutto il progetto Honda e Yamaha’.