L’avvio con la Yamaha nel Campionato del Mondo Superbike non è stato positivo per Jonathan Rea, che ha avuto molte difficoltà durante tutto il weekend, finendo per cadere domenica durante la gara 2, costringendo alla sospensione con bandiera rossa e impedendo al pilota di ripartire. Il pilota ha persino considerato di essere “nel mezzo della merda” sul circuito australiano.
Un 17º posto nella gara 1, 10º in Superpole e una caduta nella gara 2, senza condizioni per ripartire, sono state ragioni più che sufficienti per un weekend non riuscito, con il pilota britannico che dice di aver fatto tutto: “Abbiamo provato tutto. Con la Yamaha siamo un catalogo aperto. Possiamo scegliere quello che vogliamo, ma la maggior parte dei piloti è uguale. Durante i test, ho preferito alcune parti del telaio diverse da quelle di ‘Loka’, ma questo weekend abbiamo iniziato con quello che il team considera il migliore per il consumo delle gomme, l’aderenza e tutte le caratteristiche di Phillip Island”.
Per quanto riguarda le sue prestazioni, Rea non ha esitato a parlare apertamente dei suoi sentimenti: “Sono così confuso come tutti nella scuderia; Siamo persi ed è frustrante. A Jerez, la moto ha funzionato in modo fantastico, in ritmo di gara con tutti i piloti, potevo competere per un podio. A Portimão, meno bene e siamo rimasti tra i primi cinque. Qui, siamo nel mezzo della merda”.