Lanciata nel 1997, la BMW R1200C è stata l’ingresso audace del marchio tedesco nel competitivo segmento delle cruiser, dominato da giganti come Harley-Davidson e Indian. Con un design che si discostava dagli standard tradizionali e un’ingegneria all’avanguardia, la R1200C intendeva portare un tocco europeo nel mercato americano. Nonostante l’impatto iniziale e lo status di culto acquisito, la produzione è stata interrotta nel 2004, dopo sette anni, a causa di vendite deludenti e cambiamenti strategici del marchio.
Il Concetto e il Successo Iniziale
L’obiettivo della BMW era chiaro: creare una cruiser che combinasse il comfort e lo stile rilassato tipico del segmento con la tecnologia e le prestazioni associate al DNA del marchio. Progettata per attrarre motociclisti in cerca di qualcosa di diverso dalle classiche Harley-Davidson, la R1200C si è distinta per il design innovativo, firmato da David Robb, e per la presenza al cinema, dove è stata guidata da James Bond nel film 007 – Il Domani Non Muore Mai.
La R1200C è riuscita, inizialmente, ad attirare attenzione per il suo stile unico e per la fiducia trasmessa dalla BMW. Tuttavia, il design audace, che includeva linee curve e una posizione di guida meno rilassata, ha diviso le opinioni tra gli appassionati delle cruiser tradizionali, rendendo difficile la sua accettazione nel mercato americano.
Caratteristiche Tecniche
Motore e Prestazioni
- Motore: Bicilindrico boxer a 4 tempi, raffreddato ad aria/olio
- Cilindrata: 1170 cc
- Potenza: 61 cv a 5000 rpm
- Momento torcentale massimo: 98 Nm a 3000 rpm
- Trasmissione: Manuale a 5 velocità, con albero cardanico
- Velocità massima: Circa 180 km/h
Il motore boxer, un marchio di fabbrica della BMW, garantiva un baricentro basso, ideale per la stabilità nei viaggi lunghi. Tuttavia, la potenza di 61 cv era significativamente inferiore a quella di altre cruiser sul mercato, specialmente se confrontata con le concorrenti americane, che offrivano motori più grandi e potenti.
Sospensione e Freni
- Sospensione anteriore: Sistema Telelever della BMW, noto per la sua stabilità e assorbimento degli urti
- Sospensione posteriore: Monobraccio Paralever
- Freni: Disco doppio all’anteriore (Ø 305 mm) e disco singolo al posteriore (Ø 285 mm), entrambi con sistema ABS opzionale
Il sistema Telelever, sebbene tecnicamente avanzato, è stato criticato da alcuni utenti per non offrire lo stesso feedback tattile di una sospensione telescopica convenzionale, qualcosa che gli amanti delle cruiser apprezzavano.
Dimensioni ed Ergonomia
- Peso: 245 kg (a secco)
- Capacità del serbatoio: 17 litri
- Altezza della sella: 740 mm
Con una posizione di guida più elevata rispetto al normale nel segmento, la R1200C offriva comfort per lunghi viaggi, ma mancava della postura rilassata tipica delle cruiser, che posiziona i piedi più avanti.
Cosa ha portato alla sua discontinuità?
Nonostante fosse un modello tecnicamente valido e con una personalità distinta, la BMW R1200C ha affrontato diverse sfide che hanno portato alla sua fine nel 2004:
- Prestazioni Modeste: Con soli 61 cv, la R1200C è stata considerata sottopotenziata rispetto alla concorrenza, specialmente nel mercato americano, dove la potenza e le dimensioni del motore sono fattori decisivi.
- Design Controverso: L’aspetto audace, sebbene lodato da alcuni, ha allontanato i puristi del segmento cruiser, abituati alle linee classiche e nostalgiche.
- Prezzo Elevato: Come tutte le BMW, la R1200C non era economica, posizionandosi sopra molte cruiser americane con specifiche più attraenti.
- Strategia della BMW: Il marchio tedesco ha deciso di concentrarsi su segmenti più popolari, come le moto adventure e touring, aree in cui già dominava con modelli come la GS e la RT.
Nonostante sia stata dismessa, la BMW R1200C mantiene uno status di culto tra collezionisti e appassionati di moto. La sua originalità e il fatto di essere stata una delle poche tentativi della BMW nel segmento delle cruiser l’hanno resa un modello iconico e unico.
Nonostante il suo breve percorso, la R1200C ha dimostrato che la BMW era disposta a rischiare, introducendo innovazione in un mercato tradizionalista. Oggi, rimane un pezzo importante nella storia del marchio e un ricordo di un approccio audace alla progettazione di moto.