Barcellona ospita questo fine settimana l’ultima gara della stagione di MotoGP, originariamente prevista per Valencia. La distruzione causata dalla tempesta Dana nella regione ha costretto a questo cambiamento dell’ultimo minuto, ma il circuito catalano non è stata l’unica possibilità sul tavolo.
In dichiarazioni a SportTV, il presidente della FIM, Jorge Viegas, ha rivelato che la prima opzione era Losail, in Qatar: ‘Abbiamo avuto, prima, la decisione di andare in Qatar, ed è stata fino all’ultimo. E poi, domenica sera, ci hanno detto che in Qatar non si poteva fare perché hanno la Formula 1 dopo 15 giorni e devono ancora fare lavori sulla pista. Dopo, quindi, l’opzione era Barcellona. A Barcellona ci hanno detto che solo il 1° dicembre, e io ho detto, «1° dicembre, no, perché avremo i Giochi Intercontinentali a Jerez nello stesso giorno». E poi, infine, Barcellona ha concordato di fare oggi, il che è stato meglio per tutti – era la data prevista. Ma è stato un grande sforzo del circuito, della Dorna e della FIM’.
Al posto di Valencia, è stato inserito il GP Solidale di Barcellona, e Viegas ha sottolineato il carattere di carità dell’evento: ‘Non c’è niente da fare. Quello che è successo, è successo. Sia la Dorna che la FIM daranno tutti i proventi di questo Gran Premio ai due villaggi intorno a Valencia che hanno sofferto di più per le inondazioni’.
Per quanto riguarda l’insistenza nei primi giorni nel tentare di realizzare il GP di Valencia, il dirigente della FIM ha spiegato: ‘È molto semplice: nessuno sapeva la dimensione di ciò che era accaduto. Perché all’inizio si pensava: «Bene, questa è un’inondazione». Non si immaginava che fossero morte così tante persone, non si immaginava che il grado di distruzione fosse così grande. E, man mano che le squadre di soccorso avanzavano, ci siamo subito resi conto che era completamente impossibile. Certo, sarebbe stato meglio se la corsa si fosse potuta svolgere a Valencia – sarebbe stato meglio perché ci sarebbero state entrate per la regione, le persone avrebbero anche dimenticato un po’ ciò che era accaduto. Ma ancora oggi stanno scoprendo condizioni. Non ci sono condizioni, nemmeno a pensarci’.