Vari anni dopo l’apparizione della saga V-Strom, ecco che la Suzuki presenta la nuova versione 1050DE, la più avventurosa di sempre, in cui puntano fortemente a una migliore performance fuoristrada. Estremoz e l’Alto Alentejo sono state le zone scelte per la presentazione nazionale, e la rivista Motociclismo c’era.
È stato nel 2002 che è apparsa la prima V-Strom, all’epoca un modello con 996 cc e aspirazioni molto stradali. Sono seguite varie aggiornamenti e diverse versioni, mantenendo sempre lo stesso concetto di trail stradale.
Quest’anno, la V-Strom si presenta con due versioni, la “standard” XT che mantiene la filosofia originale, e questa versione DE (Dual Explorer) che abbiamo testato in questa edizione, che rompe con la tradizione e amplia gli orizzonti di utilizzo di questo modello, puntando verso “altre strade”.
LA TRADIZIONE È DA MANTENERE (MA NON PROPRIO)
Il telaio a doppia trave in alluminio e il motore bicilindrico a V sono elementi tradizionali nella V-Strom e rimangono in questa più recente incarnazione, con la particolarità che ci sono alcune differenze tra il telaio della versione standard e della versione DE, in particolare per quanto riguarda l’angolo del cannotto di sterzo.
La silhouette aggiornata continua a prendere ispirazione da un altro modello iconico del marchio, la DR800, utilizzando linee frontali simili, il faro rettangolare che attualmente è a LED e un aspetto generale snello e alto. La parte posteriore è abbastanza compatta con la sella stretta e con supporti discreti per i borse laterali che saranno presto disponibili. Il parabrezza anteriore del 1050DE è più corto rispetto a quello della versione standard, ma offre una buona protezione ed è regolabile con l’uso di semplici attrezzi.
Ciò che rompe davvero con la tradizione è il nuovo cerchio da 21 pollici, installato in questa versione per la prima volta nella storia di questo modello.
Le aspirazioni a una migliore performance fuoristrada sono evidenti in vari dettagli tecnici.
BUONI CAVALLI
1037 centimetri cubi sono sufficienti per produrre buoni 107 CV di potenza, con una coppia interessante e una elasticità poco comune, quasi ricordando il comportamento di alcuni tricilindrici. Questo motore, pur non essendo nuovo, è un’evoluzione della generazione precedente e Suzuki ha puntato su pistoni forgiati e valvole di scarico cave con riempimento di sodio per ridurre la temperatura di funzionamento e ottimizzare le prestazioni di questa unità motrice.
La moderna centralina IMU a 6 assi e l’acceleratore ride-by-wire consentono ora l’esistenza di tre mappe motore con diverse erogazioni di potenza e regolazione degli aiuti elettronici, oltre a una modalità “G” dedicata alla guida su ghiaia e fuoristrada. Questa modalità consente uno slittamento controllato della ruota posteriore, intervenendo quando le cose iniziano a diventare troppo “scorrevoli”.
Per quanto riguarda la trasmissione, ci sono anche alcune novità: nel cambio le rapportature del primo e del sesto sono state aumentate per consentire una maggiore gamma di funzionamento fuoristrada (nel caso del primo) e una rotazione più bassa in velocità di crociera (nel caso del sesto). Anche la trasmissione finale è stata modificata, presentando una corona dentata più grande di 45 denti anziché i 41 del modello precedente.
A sua volta, la frizione idraulica assistita (Suzuki Clutch Assist System) presenta anche alcune funzionalità aggiuntive. Oltre ad essere scivolante, ha un’assistenza all’avvio che regola le rotazioni del motore in modo da non spegnersi.
Con tutto questo, il motore si mostra molto equilibrato, senza mai mancare di potenza e con la coppia massima disponibile fin da subito.
Insieme al nuovo cambio ben scalato, si ha sempre la marcia giusta ingranata, poiché è possibile utilizzare una o l’altra marcia ottenendo sempre una buona risposta.
Da segnalare anche l’introduzione del quickshifter bidirezionale, anche una novità nella gamma V-Strom. Il funzionamento è molto buono, tuttavia il tatto è un po’ duro, richiedendo una certa forza sul pedale sinistro per effettuare i cambi.
DINAMICA AVVENTUROSA
Non è un segreto che la V-Strom sia sempre stata una buona moto da strada.
Varie anni di evoluzione hanno migliorato il modello, aumentando le prestazioni, il comfort e l’estetica. Questa volta, con la versione DE, la casa di Hamamatsu è andata oltre e ha sviluppato una moto con una maggiore propensione per il fuoristrada.
Partendo dallo stesso telaio della versione XT, sono state apportate varie modifiche per potenziare la capacità della V-Strom di affrontare terreni diversi. Il telaio ha subito modifiche nella geometria del cannotto di sterzo, passando da 25,4° a 27,3°, ed è stato utilizzato un manubrio più largo di 4 centimetri per migliorare la stabilità della moto in fuoristrada. Anche il braccio oscillante è diventato più lungo, aumentando l’altezza da terra a generosi 190 mm. A contribuire a ciò, ci sono anche le nuove sospensioni Kayaba, con una forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile e un’escursione di 170 millimetri. L’assetto di fabbrica è stato molto buono durante tutto il test, tuttavia rimane l’idea che sia un assetto standard più orientato alla strada.
Nella sezione posteriore, l’ammortizzatore mono con 168 millimetri ha solo la regolazione del precarico.
A completare queste modifiche più significative, ci sono i cerchi e le gomme. Per la prima volta, la Suzuki monta cerchi a raggi da 21 pollici all’anteriore e 17 pollici al posteriore, “avvolti” da pneumatici Dunlop Trailmax Mixtour che hanno lasciato una sensazione molto buona.
La frenata è garantita da impianti Tokico con doppio disco da 310 mm e pinze monoblocco a montaggio radiale con ABS, completati da un disco posteriore da 260 mm con ABS disattivabile per l’uso fuoristrada.
ELETTRONICA MIGLIORATA
S.I.R.S (Suzuki Inteligent Ride System) è l’acronimo utilizzato per il sistema di assistenza alla guida elettronica che equipaggia questo modello.
Para oltre i soliti ABS e controllo di trazione che possono essere configurati in base alla nostra guida e alle nostre preferenze personali, include anche funzionalità come il cruise control, le mappe del motore, l’ABS a azione variabile in base all’inclinazione e al carico, il hill hold che tiene la moto ferma per 5 secondi facilitando la partenza in salita e l’assistenza a bassa rotazione che compensa la caduta di giri e il lavoro della frizione durante la partenza, cercando di garantire che la rotazione del motore non scenda al di sotto del valore di ralenti normale.
Queste funzionalità e i relativi menu sono controllati da alcuni pulsanti su entrambe le impugnature e visualizzati sul display TFT a colori da 5 pollici che ha mostrato una buona visibilità durante tutto il test, anche con il sole che colpisce direttamente.
Lo schermo, che ha una presentazione curata e molte informazioni costanti, è facile da usare e si adatta rapidamente. Mi è piaciuta particolarmente l’informazione del contagiri, che mantiene un aspetto analogico, con scala circolare e “ago”, che oggi inizia a essere raro. L’utilizzo dei menu è intuitivo e relativamente semplice.
Parlando ancora di elettronica, la V-Strom è dotata di una comoda presa USB vicino al cruscotto e anche di una presa da 12V (tipo accendisigari) sotto la sella.
CONCLUSIONE
La nuova V-Strom 1050DE rompe effettivamente con la tradizione di questo modello, cercando di raggiungere utenti più avventurosi. Suzuki non si è limitata a montare cerchi e sospensioni diverse, ma ha cercato di apportare modifiche radicali che ottimizzano l’uso fuori strada e con questo stabilire nuovi orizzonti di utilizzo (e di utenti).
Fácil da utilizzare, confortevole ed efficace sono le sensazioni che rimangono più evidenti. L’utilizzo su strada ha sorpreso molto, poiché, nonostante le caratteristiche specifiche di questa versione, il comportamento dinamico è stato esemplare in tutti gli aspetti. Si nota un po’ l’effetto del cerchio di diametro maggiore nella parte anteriore, poiché le transizioni da una curva all’altra diventano leggermente più lente, ma ciò non ha impedito di guidare ad un ritmo entusiasmante su strade di montagna tortuose. Fuori strada (anche se abbiamo guidato poco) il comportamento è intuitivo, con la modalità “gravel” che contribuisce a questa facilità d’uso.
La posizione di guida e l’ergonomia a bordo sono molto piacevoli, con il manubrio ad una distanza e altezza adatta a diverse stature e il piccolo parabrezza anteriore è sorprendentemente efficace nella protezione aerodinamica del corpo. La moto è alta e il suo peso di 252 kg è abbastanza elevato, ma in qualche modo sembra essere molto meno di quanto indicato dai numeri.
L’elenco di optional e accessori è esteso e include manopole riscaldate, selle di diverse altezze, vari tipi di protezioni e opzioni di bagaglio, essenziali per chi vuole partire all’avventura.
La V-Strom 1050DE è disponibile in tre schemi di colori, giallo, blu e nero ed è già disponibile presso i concessionari del marchio.
SUZUKI V-Strom 1050DE
MOTORE bicilindrico a V a 90°, raffreddato a liquido
CILINDRATA 1037cc
POTENZA 79kW (107cv) @ 8500rpm
COPPIA 100Nm @ 6000rpm
TRASMISSIONE 6 velocità
TELAIO doppia trave in alluminio
DEPOSITO 20 litri
SOSPENSIONE ANTERIORE forcella rovesciata da 43 mm, 170 mm di escursione, completamente regolabile
SOSPENSIONE POSTERIORE monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla, 168 mm di escursione
FRENO ANTERIORE 2 dischi da 310mm, pinze radiali con ABS
FRENO POSTERIORE disco da 260 mm, ABS disattivabile
PNEUMATICO ANTERIORE 90/90 R21
PNEUMATICO POSTERIORE 150/70 R17
DISTANZA TRA GLI ASSI 1595 mm
ALTEZZA DEL SEDILE 880 mm
PESO 252kg (a pieno carico)
P.V.P. 15.990 €