O nome Marcellino Lucchi passa despercebido à grande maioria dos amantes de motociclismo, ma la verità è che l’italiano è pilota di test non ufficiale della Aprilia e ha una lunga storia con il produttore di Noale, ed è stato uno dei responsabili del percorso che la RS-GP ha fatto fino ad oggi, in un periodo molto più precoce del produttore.
Lucchi ha concesso un’intervista al GPOne durante l’Aprilia All Stars, in cui ha parlato del suo lavoro con il produttore per molti anni e di come non sia mai stato un pilota di test ufficiale a tempo pieno – come ad esempio Lorenzo Savadori – ricordando il suo lavoro con la RS Cube e più recentemente con l’Aprilia 500, come ha spiegato citato da Motosan: “Direi che sono moto che conosco molto bene. Con questa 500 non ho fatto tutto lo sviluppo, ma ho corso due gare lì (Misano) perché Doriano Romboni si era infortunato, e devo dire che mi ricordo bene di entrambe”.
In una fase meno avanzata tecnologicamente, lui che ha guidato le 250cc per oltre due decenni, dal 1982 al 2004, sa bene quanto fosse difficile guidare queste moto: “Ma era una moto molto difficile da guidare, una moto che, con l’elettronica che avevamo all’epoca, era davvero difficile. I cavalli che aveva erano molti per il suo peso. Direi che l’elettronica non era adatta, quindi chi la guidava e riusciva a correre veloce era un buon pilota”.
Una RS Cube sarebbe stata utile per produrre altre moto in futuro, come ha spiegato Lucchi: “La RS Cube è stata difficile all’inizio. Aprilia stava iniziando a lavorare sull’elettronica a 4 tempi. C’era molta potenza, ma la consegna era molto cattiva. Era molto peggiore da guidare rispetto alla 500. Ma pian piano abbiamo iniziato a perfezionare alcuni aspetti e c’era ancora molto spazio per lavorare, ma poi il progetto è stato interrotto perché sappiamo che in quel momento Aprilia è stata venduta a Piaggio”.
Ciò che oggi è il V4 del produttore è diventato la base per le moto più recenti: “Tuttavia, l’esperienza che abbiamo avuto con il Cube è stata molto utile per il V4, che è diventato la base della RSV4, una moto vincente. L’esperienza acquisita dai tecnici con quel Cube è stata molto utile per creare le moto che sono venute dopo”.